Brano tratto dalla relazione di Sparviero [Corrado Vanin], comandante della brigata garibaldina Bavaresco, «sui fatti d'arme più importanti avvenuti dal giorno 25/4/45 al giorno 1/5/45».
(Aistresco, b 7, fondo Caporizzi, fasc. Divisione Sabatucci, sf. Brigata Bavaresco)
A Treviso, il 29 aprile 1945
«Fin dalle prime ore dell'occupazione [partigiana della città di Treviso] venivano catturati e custoditi nei locali del Pio X centinaia di prigionieri tedeschi.
Il traffico sulle strade provenienti da Padova e Vicenza veniva bloccato da nostri avamposti dislocati in prossimità del bivio all'Eden.
Verso
le ore 14 si veniva informati dal Comando Militare di Piazza che da Mestre
doveva giungere una colonna motorizzata tedesca. Pertanto l’ordine era di
lasciarla transitare dato che le armi a disposizione erano inadatte a una
difesa. Abbiamo atteso tutto il pomeriggio il passaggio di questa colonna
quando verso le ore 23.48 si ode contro la porta S. Quaranta una forte sparatoria
di armi pesanti. Questo fatto portava il panico fra le truppe garibaldine
perché tutti attendevano l’arrivo della colonna tedesca. A presidio della porta
S. Quaranta e Pio X rimanevano soltanto una ventina di patrioti, 500
prigionieri tedeschi e 7 o 8 prigionieri politici.
Io
davo l’ordine di lasciare entrare, se insistevano, i presunti nemici e di
difenderci fino al sacrificio nelle posizioni da noi occupate. Dopo 10 minuti
di sparatoria con sorpresa di tutti il fuoco cessava. Seguirono diversi minuti
di silenzio. Io e alcuni uomini decidemmo di uscire fuori porta e vedere di
cosa si trattava. Arrivai con la pattuglia fino all'Eden, sentivo parlare in
lingua straniera, finché un componente della colonna ci chiese chi fossimo io risposi
“Patrioti” ero sempre convinto che la colonna fosse tedesca. In seguito si
presentò un militare il quale ci disse che era la prima puntata alleata che
doveva sostare per tutta la notte in quella località (Viale Monte Grappa).
Presi contatto con l’Ufficiale di Collegamento il quale fu accompagnato al
comando Piazza.
Contemporaneamente alla mia assenza si udirono diverse scariche di mitra dirette contro il Pio X da parte di elementi ignoti. Il corpo di guardia fece delle immediate ricerche ma non poté rintracciare nessuno dato l'oscurità.
Il giorno 30 aprile da una casa di fronte alla chiesa di S. Agnese altre raffiche di armi automatiche venivano scaricate contro la strada.
Subito la casa veniva perquisita e scovato una quantità rilevante di caricatori Brent e munizioni varie. Altri casi del genere si sono verificati nei giorni successivi».
Il comandante di Brigata - Sparviero
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