giovedì 1 novembre 2018

Ferrovia Ostiglia,1944-1945 (tratta Camposampiero-Treviso): sabotaggi partigiani e bombardamenti/mitragliamenti alleati nelle cronistorie dei parroci.

La grande importanza militare della ferrovia Ostiglia-Treviso, emerge soprattutto dopo l'armistizio italiano dell'8 Settembre 1943 quando fu intensamente utilizzata per il trasporto di truppe e mezzi corazzati tedeschi verso il fronte meridionale.
Altro indicatore della sua importanza strategica è dato dal gran numero di attacchi aerei cui la linea fu sottoposta. Attacchi preceduti, nel tronco in questione, da clamorosi sabotaggi dei partigiani che fra agosto ed ottobre 1944 fecero saltare tre ponti: sul Sile a Santa Cristina, sulla linea ferroviaria Valsugana a Piombino e sulla statale del Santo a Loreggia; interruzioni che furono comunque riparate in tempi relativamente brevi, anche con l'impiego forzato di civili del luogo. Fu allora che si intensificarono gli attacchi aerei che, con ben altra potenza di fuoco, resero sempre più difficile la ritirata delle truppe tedesche, fino a interrompere completamente il traffico sulla linea nel mese di marzo 1945.

Principali sabotaggi partigiani sulla ferrovia Ostiglia, tronco Camposampiero-Treviso

Data Località Descrizione
1944.08.07










1944.08.15 (notte sul 16)
S. Cristina, 1° sabotaggio









S. Cristina, 2°
sabotaggio
«I partigiani fanno saltare il ponte in ferro che attraversa il Sile e lungo metri 43. La sera seguente in un camion 20 soldati di S.S. tedesca ed italiana arrivano in paese e bruciano due carovane di zingari venuti per le feste del patrono. Minacciano di prendere 14 ostaggi del paese per mandarli alla morte. Assicurati che le mine erano state messe da altri lasciano correre».(Cronistorie, p. 1206).
Anche  F. Maistrello, XX Brigata Nera… , pp. 120-121, conferma il primo sabotaggio del ponte di Santa Cristina come avvenuto il 7 agosto '44


Salvatore Santangelo a p. 53 della sua ricerca riproduce un documento del Commissario prefettizio di Quinto datato 16 agosto 1944 e indirizzato al Comando della GNR di Treviso: «Si informa codesto Comando che questa mattina alle ore 3 per opera di ignoti venne danneggiato per la seconda volta il ponte ferroviario sul "Tiveron" [sul Sile] in frazione di S. Cristina provocando l'interruzione del transito».
I partigiani erano al comando di “Alberino” [Albino Tonon, della brigata Ercole, che operava nell'Alta Padovana, al confine con la provincia di Treviso].
La data del 15 agosto è indicata pure nell'azione n. 34 della brg. Negrin, (Istresco - Diari Storici dei Reparti partigiani Provincia di Treviso, Trascrizione, Pdf online, p. 455).
Il 15 agosto 1944 è indicato anche nelle domande di iscrizione all'Anpi di due partigiani di S. Alberto (Lino Sartor e Ottorino Tosatto) che parteciparono all'azione assieme a Wladimiro Paoli, al comando di Alberino (Albino Tonon) della brg. Ercole.
Infine questo sabotaggio è confermato - ma genericamente "nell'agosto 1944" - dalla relazione della brigata Ercole a firma autografa del suo comandante "Alberino". (Casrec-Università di PD, Fondo Ministero Difesa-Ricompart , b. 1, fasc. 8, sf. Brigata "Ercole" - Diario Storico, Relazione sui fatti d'Arme, foglio 5)
1944.09. …
S. Cristina, 3° sabotaggio
«Dopo un mese il ponte salta di nuovo e viene spezzato in due. Nessuna minaccia. Silenzio». Predisposti turni di sorveglianza con gruppi di civili. (Cronistorie, p. 1206).
Anche F. Maistrello, XX Brigata Nera… , pp. 120-121;
S. Santangelo, pp. 59-61.
1944.09.02
Camposampiero
Sabotaggio stazione, ucciso partigiano Bruno De Toni di Campodarsego. (Cronistorie, p. 121).
1944.09.09 (sabato)
Piombino
Tentativo non riuscito di far crollare il ponte dell'Ostiglia sulla linea Valsugana. Morto il partigiano Wladimiro Paoli di Treviso.
(Cronistorie, p. 172).
Anche E. Ceccato, Trebaseleghe 1938-1948, Resistenza e dintorni, Fascismo, guerra e Liberazione nel nord-est padovano., p. 181;
M. Anastasio, a c., I quaderni di Nicola Paoli, Una famiglia comunista attraverso il fascismo e la Resistenza, pp. 151-165;
S. Santangelo, pp. 55-57.
1944.10.03
Piombino
Fatto saltare il ponte sulla ferrovia Valsugana. (Cronistorie, p. 172).

In Riservato al Duce, Notiziari della Guardia Nazionale Repubblicana Padova e Provincia, p. 69, questa azione viene anticipata di 8 giorni:
«TREBASELEGHE - Attività dei banditi e dei ribelli
Il 26 settembre u.s., fra le stazioni ferroviarie di Trebaseleghe e Ronchi di Piombino, alcuni banditi, mediante cariche esplosive, facevano crollare il ponte in ferro, precedentemente danneggiato in seguito ad un atto di sabotaggio. Le macerie interrompevano la linea Mestre-Castelfranco». [Linea "Valsugana"].
Tale data è comunque da prendere con cautela perché la stessa fonte, p. 71, la fa risalire al 28 settembre ore 22,30; inoltre, anche dell'azione in cui fu ucciso W. Paoli, i Notiziari della GNR, a p. 65, danno una versione parziale e con data e luogo errati:
«RONCHI - Attività dei banditi e dei ribelli
Il 7 corrente, nella stazione ferroviaria di Ronchi, alcuni banditi armati staccavano la locomotiva da un treno viaggiatori in in sosta e l'avviavano senza personale in direzione di Camposampiero. Detta locomotiva si fermava al km. 1 senza subire alcun danno».
1944.10.25
















S. Cristina, 4° sabotaggio
«Salta la ferrovia. Al mattino 1 novembre 1944 due Camion di S.S. italiana (tutti giovanetti al disotto di 19 anni) alle 5 di mattina circondano e invadono il paese disseminando dovunque il terrore e lo spavento. Sparatoria continua, minacce di morte a ragazze, bambini, donne e vecchi. […] Prendono due partigiani. Li bastonano, li interrogano, li seviziano orrendemente. Dopo averli ridotti a dei cenci quasi inanimati con 45 colpi di mitra uccidono Comiotto Gino [“Lepre”] di Giacomo da Miane […] nella via Cornarotta. L’altro di nome Pinna Antonio [“Costante”] da Osilo di Sassari viene ucciso dinnanzi alla Chiesa». Sepolti dopo 2 giorni. «Poco dopo, la notte stessa, una compagnia di partigiani armati, 40, vanno al cimitero [a] deporre una corona di fiori». (Cronistorie, pp. 1206-1207).
Anche: F. Maistrello, XX Brigata Nera… , pp. 120-121;
S. Santangelo, pp. 58.
Azione probabilmente eseguita da partigiani della brigata Mazzini scesi in pianura dopo il rastrellamento del Cansiglio: i due partigiani uccisi appartenevano infatti a quella brigata. // I fascisti non erano delle SS italiane come scrive il parroco, ma delle brigate nere.
1944.10.30
Loreggia
«Con azione veramente magistrale fanno saltare il ponte della ferrovia Ostiglia-Treviso sulla strada Castelfranco Padova». Dopo minaccia tedesca di rappresaglia sulla popolazione (non attuata) «un buon numero di nostri giovani» sono mobilitati per la immediata ricostruzione del ponte, «riaperto al traffico dopo poche settimane di lavoro».  - Azione eseguita dai partigiani delle brigate Ercole e Corrado Lubian. (Cronistorie, pp. 137-138).


Bombe sull'Ostiglia: le incursioni aeree degli alleati fra Camposampiero e Treviso

Camposampiero, 6541 abitanti nel 1936, pagò duramente il suo essere posta lungo la statale Valsugana e la ferrovia Padova-Bassano, dalla quale si diramava la linea ferroviaria Camposampiero-Montebelluna e sulla quale si innestava l’Ostiglia per poi dirigersi verso Treviso.
L’Ostiglia, in quanto tale,  è citata solo per i ripetuti bombardamenti del febbraio 1945 in cui, quasi ogni giorno «gli aerei alleati si accanirono a bombardare i ponti dell’Ostiglia-Treviso e massimamente la località Cà Baldù», ma non sono segnalati morti o feriti, malgrado la «sistematica distruzione delle case di quella località».
Questo il numero complessivo delle più importanti incursioni aeree sulla cittadina, quelle di cui il parroco segna la data: 5 mitragliamenti a partire dal 13 settembre 1944 e 14 bombardamenti, che causarono 18 morti civili. Il primo bombardamento, con oltre 25 bombe, avvenne il 19 ottobre 1944 e colpì anche l’ospedale causando 4 morti fra i degenti e ferendo due infermiere. (L’ospedale sarà poi trasferito a Massanzago). Il più intenso bombardamento di Camposampiero fu tuttavia quello del 6 marzo 1945 con oltre 100 bombe sganciate: fu colpito il convento di S. Giovanni e l’abitazione e la cucina delle suore, con tre religiose uccise. (Cronistorie,  pp. 121-125).
Piombino Dese, 7088 abitanti nel 1936, essendo posta all’incrocio fra l’Ostiglia e la linea Trento-Venezia “Valsugana”, subì una sorte analoga a quella di Camposampiero, anche se le incursioni ebbero una durata minore e provocarono una sola vittima civile. Gli attacchi aerei ricordati dal parroco con la data furono dieci. Iniziarono il 27 gennaio 1945 con mitragliamenti alla stazione della Valsugana e terminarono domenica 18 marzo con un intenso mitragliamento e bombardamento del centro che distrusse la quarta casa in meno di due mesi provocando anche la morte di una donna, la cui testa fu trovata a 20 metri di distanza.
Fra il 19 e il 30 marzo continuarono tuttavia le incursioni con «locomotive colpite, ponti danneggiati; Pippo che ci tormenta dalla sera alla mattina; insomma non si può più vivere così. È un continuo correre anche durante il giorno sul campanile».
Per quanto riguarda l’Ostiglia, che si snoda poco a sud del centro di Piombino, ma con un proprio percorso e una propria stazione, sono invece segnati tutti e tre gli attacchi aerei che l’interessarono (20 e 23 febbraio, 3 marzo 1945). (Cronistorie, pp. 173-175).
Levada «Novembre -dicembre [1944]. Si intensificano le incursioni aeree: obiettivo: la stazione ferroviaria Badoere-Levada, e la linea ferroviaria Treviso-Ostilia. Cadono alcune bombe senza causare danni». (Cronistorie, p. 1445).
Badoere «Dall’ottobre 1944, alla fine della guerra, presso la stazione [situata a Levada] e lungo la ferrovia, sono avvenuti circa dieci bombardamenti e trenta mitragliamenti». (Cronistorie, p. 665).
Santa Cristina «Il territorio della parrocchia 12 volte è stato bombardato da aerei alleati.
    Attorno al ponte di ferro che attraversa il Sile caddero 237 bombe. Dei 12 bombardamenti il più degno di rilievo è quello dell’11 novembre 1944». (Cronistorie, p. 1208).
    «Preoccupanti e spaventosi furono i ripetuti bombardamenti al ponte del Tiveron a S. Cristina sulla ferrovia Ostilia. Fino al momento presente quel ponte fu colpito tre volte e in uno dei bombardamenti fu centrato anche il ponte della carrozzabile assieme ad alcune case di quel borgo. I tedeschi, da tedeschi, sempre ostinati, si davano a riparare il ponte della ferrovia, per quanto, appena ultimati i lavori, venissero gli apparecchi invece dei treni a fare il collaudo della riparazione. In quella località così insistentemente bersaliata non si ebbero a lamentare vittime forse per merito delle funzioni religiose a getto continuo promosse da Mons. [Lorenzo] Tognana». (Registro dei Morti parrocchia di Quinto, 7 marzo 1945).
Quinto di Treviso, 4613 abitanti nel 1936, «Verso novembre [1944] cominciarono i mitragliamenti sulla linea ferroviaria e anche la stazione di Quinto ne subì alcuni di violenti, i quali però non eccitarono molto la popolazione che constatando la precisione sugli obiettivi, non fuggiva, ma se ne stava a contemplare le acrobazie degli aerei. Le cose cominciarono a farsi più serie però ben presto quando all’azione delle mitraglie si unì il lancio di spezzoni e di bombe». (Registro dei Morti parrocchia di Quinto, cit.).


I principali attacchi aerei

Data attacco Località Descrizione
1944.04.07
Boiago
Sei bombe in occasione del grande bombardamento di Treviso. Nessun danno. [“Memoria” del parroco di Quinto; S. Santangelo, p. 29].
1944.04.10
Boiago
[S. Santangelo, p. 29]
1944.04.30
Quinto-staz.
[S. Santangelo, p. 29]
1944.09.30
Quinto-staz.
[S. Santangelo, p. 29]
1944.11.11
S. Cristina
Distrutto palazzo Gasparini, danneggiate case Fantin e Zuccato. Salvi più di 200 bambini delle scuole, vicino al ponte.
1944.12.14
Quinto-staz.
[S. Santangelo, p. 29]
1944.12.28
Quinto
h 21: Numero imprecisato di bombe fra villa Ciardi e la stazione. [“Memoria” del parroco di Quinto; S. Santangelo, p. 29]
1944.12.31
Silvelle
«Sei grosse bombe».  2 morti (madre e figlioletta) in casa di Cogo Emilio, al confine di via Ramo.
[A Silvelle c’è la stazione di Trebaseleghe e il centro abitato si trova a meno di 200 m in linea d’aria dall’Ostiglia]
1944.12.31
Levada
Bombe sulla stazione, ma colpita e distrutta la vicina casa di Vanzetto Giuseppe; senza vittime
1945.01.15
Quinto-staz.
[S. Santangelo, p. 29]
1945.01.16
Quinto-staz.
[S. Santangelo, p. 29]
1945.01.27
Boiago
[S. Santangelo, p. 29]
1945.01.28
Silvelle
Bomba cade presso la chiesa durante il catechismo degli adulti
1945.02.06
S. Cristina
Due bombardamenti violenti, distrutto il ponte Tiveron [stradale]
1945.02.07
Loreggia
“Primo pomeriggio”: 14 bombe di medio calibro colpiscono il ponte sull’Ostiglia
1945.02.08
S. Cristina
Colpito il ponte ferroviario
1945.02.10
Silvelle
h 11. Otto bombe, alcune case danneggiate. Al passaggio livello rotaie divelte sbarrano il passo
1945.02.10
Levada
Mitragliamento; in parte incendiata la casa di Munaro Vittorio
1945.02.20
Piombino
«Bombardamenti e mitragliamenti sulla stazione di Ronchi (la II stazione di Piombino), che resta colpita in pieno; alcuni vagoni sventrati»
1945.02.23
Piombino
h 14:  mitragliati i vagoni della stazione di Ronchi
1945.02.24
Loreggia
h 8,20: 8 aerei, 16 bombe su ponte ferro dell’Ostiglia: non colpito, colpita casa Torresin
1945.03.01
Loreggia
h 16,50: 8 aerei, 16 bombe sul ponte in ferro dell’Ostiglia: danneggiato
1945.03.03
Quinto
Mattino, orario scolastico: una bomba vicinissima alla scuola e tre vicino alla stazione (non colpita). Uccise due persone: Santa Franzin “poco oltre l’osteria Righetto” ed Ernesto Coletti, ucciso nel cortile di casa. Vari feriti leggeri fra scolari e maestre [“Memoria” del parroco di Quinto; S. Santangelo, p. 29]
1945.03.03
Piombino
«Mitragliamento a Ronchi. Il magazzino di quella stazione incendiatosi ieri arde ancora. // Sempre bombe a Ronchi ed anche al centro, ma di piccolo calibro». [Secondo il testimone F.S. Squizzato, dopo questa incursione il transito dei treni sull’Ostiglia fu definitivamente interrotto]
1945.03.04
S. Cristina
«Due fragorosi bombardamenti. Completamente distrutta l’ultima ala del Palazzo Gasperini; la bottega di generi alimentari di Zago Vincenzo e il panificio e l’osteria Zago Santo»
1945.03.04
Loreggia
h 9: 8 aerei, 16 bombe su ponte in ferro dell’Ostiglia: danneggiato non gravemente
1945.03.04
Loreggia
h 14: 4 aerei, 8 bombe sui ponti. Danneggiate riparazioni  tedesche, colpita casa Francescato
1945.03.06
Boiago
[S. Santangelo, p. 29]
1945.03.06
Loreggia
h 10: 6 bombe sul ponte in ferro dell’Ostiglia: non colpito
1945.03.06
Loreggia
h 13: 6 bombe nella zona dei ponti: distrutte due case della fam. Marangoni
1945.03.07
Loreggia
h 9: alcune bombe sul ponte dell’Ostiglia in loc. Ghebbo
1945.03.07
Loreggia
h 11: alcune bombe sul ponte dell’Ostiglia sul Muson: colpite alcune case seriamente
1945.03.18
Loreggia
h 7: 4 bombe su linea Ostiglia: colpita casa Tessaro Fortunato, ucciso un maiale
1945.03.22
Quinto-staz.
[S. Santangelo, p. 29]
1945.04.01
Loreggia
h 8: 16 bombe in zona ponti, 4 non esplose - Commenta il parroco don Bruno Fraccaro (senz'altro il più preciso e accurato nella contabilità di bombardamenti e mitragliamenti): «Con questa azione si possono virtualmente considerare terminati i bombardamenti sul territorio di Loreggia: si avranno il 27 del mese due violenti mitragliamenti sopra colonne di tedeschi in ritirata e il lancio di alcuni spezzoni il 29, ma ormai il pericolo aereo era cessato … [obiettivi militari da colpire in parrocchia] non ne esistevano assolutamente più»  
1945.04.24
1945.04.29
Silvelle
Danni a chiesa, canonica e asilo. 1 morto e 1 ferito grave. Feriti alcuni scolari dai vetri rotti della scuola. Ma più che alla ferrovia, ormai bloccata, anche queste due incursioni (come quelle di Loreggia) sono dirette contro i tedeschi in ritirata, come espressamente scrive il parroco riguardo al mitragliamento «a bassissima quota e per più ore» del 29 aprile 1945

I testi relativi ai paesi e la tabella con le principali incursioni aeree sono tratti in prevalenza da Cronistorie di guerra, Le relazioni dei parroci della diocesi di Treviso (1939-1945), a c. di Erika Lorenzon, con l’aggiunta di brani dalla  “memoria storica” scritta il 7 marzo 1945 dal parroco di Quinto don Ruggero Andreatta nel “Registro Morti - Anno 1909-1952”, e - sempre per Quinto - con notizie tratte dalla ricerca di Salvatore Santangelo, Quinto di Treviso, Frammenti di storia locale, 1943-1946.

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