Liberazione di Treviso, 29 aprile 1945
Già il 27 aprile una squadra di 60 uomini del battaglione Bruno Chiarello (Brigata "Gobbato" di Giustizia e Libertà) era entrata a Treviso «ore 7,45, prima assoluta» come scrive con orgoglio il suo comandante Arturo Mattiazzi che «armato di Sten con due uomini armati di Pistola ha catturato un'autoblinda, una corriera Croce Rossa e una moto furgoncino. Ha disarmato una 40 di tedeschi facendoli prigionieri. Sono stati recuperati armi, bagagli che vennero distribuiti ad altri
patrioti».(1)
Ma l'occupazione/liberazione definitiva della città avvenne due giorni più tardi, il 29 aprile 1945, come sintetizza nella sua relazione il Comando militare regionale del CLN (con tutta l'inevitabile retorica del caso e l'asettica conta finale di morti e feriti propria di ogni guerra, partigiana o no):
«PIAZZA DI TREVISO - Il comando piazza, come è noto, aveva suddiviso il territorio del capoluogo e mandamento in tre settori operativi. Tutte le forze comprese in ciascun settore erano agli ordini di un unico comandante.
Già nei giorni 27-28 aprile, qualche pattuglia era riuscita a penetrare in città e a catturare prigionieri, armi e munizioni.
L'ordine di attacco al capoluogo viene dato alle ore 18 del giorno 28 aprile, e cioè non appena le brigate comunicano di aver provveduto alla definitiva occupazione di tutto il territorio mandamentale.
Le fasi di avvicinamento dai tre settori operativi, svoltesi su sei direttrici di marcia, hanno inizio durante la notte sul 29. Le colonne però debbono attestarsi fuori delle mura, perché taluni elementi vengono arrestati dall'ostinata e fanatica resistenza di nuclei avversari asserragliati alla fonderia, alla caserma Salsa di S. Maria del Rovere, a Silea e alle Corti, dove si trovano schierate batterie c.a. [contraeree] da 88/mm. e mitragliere da 20 mm.
Senonchè nelle prime ore del 29 aprile i nazi-fascisti, sebbene ancora fortemente trincerati e bene armati, non riescono a frenare lo slancio delle formazioni patriottiche che penetrano nell'interno della città ed eliminano ogni resistenza, impedendo altresì al nemico la realizzazione dei previsti piani di distruzione delle opere d'arte e degli obiettivi di carattere militare ed industriale.
Il comando piazza prende subito possesso della prefettura, fa presidiare i servizi pubblici tutti in completa efficienza, sicchè la città, qualche ora dopo, assume l'aspetto normale.
Nel mattino del 29 [aprile 1945], l'occupazione dell'intero capoluogo [TREVISO] può ritenersi ultimata e formazioni partigiane vengono dislocate lungo le mura periferiche col compito di sorvegliare i varchi delle stesse, che i nazi-fascisti non erano riusciti a distruggere, sebbene minati in precedenza. L'occupazione di tali posizioni consente di controllare la circonvallazione esterna e le arterie nazionali per Belluno, Udine e Trieste e quelle provenienti da Venezia-Padova e Vicenza.
Numerosi tentativi compiuti dall'avversario per avere libero transito su dette strade vengono di volta in volta frustrati dall'immediato ed efficace intervento di armi automatiche abilmente schierate, e dallo spirito aggressivo delle formazioni che assaltano le numerose colonne in transito, catturando molti prigionieri, automezzi, armi e munizioni.
Nel frattempo, a mezzo staffette, il comando alleato viene avvertito dell'avvenuta liberazione della città. Però le prime punte corazzate alleate fanno il loro ingresso il mattino del giorno successivo, dovunque accolte dal vibrante entusiasmo della cittadinanza accorsa e delle valorose formazioni patriottiche.
Le formazioni dipendenti dal comando piazza hanno avuto le seguenti perdite:
- uomini fuori combattimento n° 73, di cui 36 morti.
L'avversario ha subito le seguenti perdite:
- morti e feriti n° 484
- prigionieri n° 7.884 ». (2)
NOTE
(1) Battaglione "Bruno Chiarello", Relazione del comandante Mattiazzi Arturo e del vice comandante Perissinotto Quinto. (Aistresco, Caporizzi, 008 - 97 - Gruppo Brigate Giustizia e Libertà, sf. Brigata Pietro Gobbato).
(2) C.L.N. Corpo Volontari della Libertà, Comando Militare Regionale Veneto, Azioni militari del periodo insurrezionale che hanno condotto alla liberazione del Veneto, [Padova, 15 agosto 1945]. (Aistresco, CNL - 053 - 579 - fasc. Azioni militari del periodo insurrezionale).
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CLN - Veneto - Treviso - Liberazione dai fascisti -
Liberazione di Treviso. Il manifesto del CLN con i nomi dei nuovi amministratori. Datato 28 aprile 1945 inizierà a diventare esecutivo il giorno dopo.
29 aprile 1945 - Treviso |
Trascrizione
Il Comitato di Liberazione Nazionale di Treviso
espressione unitaria delle forze che hanno collaborato alla lotta di Liberazione Nazionale
per volontà ed azione di Popolo
in forza del mandato conferito dal Governo Democratico Italiano al Comitato di Liberazione Nazionale per l'Alta Italia, rappresentante legittimo del Governo stesso e come tale riconosciuto dalle Autorità alleate
assume tutti i poteri di amministrazione e di governo
nel territorio della provincia di Treviso.
D E C R E T A
Art. 1. - In attesa di una libera consultazione popolare e delle ulteriori disposizioni di legge del Governo Democratico Italiano, tutti i poteri di amministrazione e di governo vengono esercitati attraverso gli organi e le persone all'uopo designate, dal C. L. N. provinciale allargato con la partecipazione dei rappresentanti dei Volontari della Libertà, delle Organizzazioni Sindacali, Contadine, Professionali, Femminili, Giovanili che hanno partecipato alla lotta di liberazione, nonché alle principali categorie economiche della zona.
Art. 2.- Il C. L. N. come sopra costituito assume funzioni di Giunta provvisoria di Governo ed è composto dai sigg.
Costantini Avv. Antonio - per il Partito Socialista di Unità Proletaria
Dal Pozzo Piero - per il Partito Comunista
Marton Rag. Bruno - per il Partito Democratico Cristiano
Opocher Prof. Enrico, junior - per il Partito d'Azione
Pizzinato Dott. Urbano - per il Partito Cristiano Sociale
Semini Dott. Carlo Ettore - per il Partito Liberale
Art. 3. - I membri della Giunta designati in qualità di Rappresentanti di organizzazioni di massa o di categorie economiche, dovranno al più presto essere sottoposti a convalida da parte delle assemblee democratiche di dette organizzazioni e categorie.
Art. 4. - Il Commissario della Provincia, che risponde della sua azione alla Giunta Provinciale di Governo, è designato dal C. L. N. provinciale nella persona del sig.
Egli è assistito da due vice commissari designati nelle persone dei sigg.
Galletti Rag. Arturo del Partito Socialista Unità Proletaria
Sartor Avv. Domenico del Partito Democratico Cristiano
Art. 5. - L'Amministrazione della Provincia è affidata alla Deputazione Provinciale e i componenti sono designati nelle persone dei sigg.
Basso Dr. Guido - Professionista, per il Partito d'Azione
Bossum Avv. Alberto - Professionista, per il Partito Comunista
Candiani Arch. Luigi - Professionista, per il Partito Cristiano Sociale
Colles Antonio - Artigiano, per il Partito Comunista
Corbolante Rag. Francesco - Assicuratore, per il Partito Liberale
De Marchi Giuseppe - Commerciante, per il Partito Liberale
Ferraresi Umberto - Impiegato, per il Partito Socialista
Gallina Dr. Elio - Professionista, per il Partito d'Azione
Paludetti Prof. Giuseppe - Insegnante, per il Partito Democratico Cristiano
Pantaleoni Avv. Clemente - Professionista, per il Partito Democratico Cristiano
Perusini Arch. Cesare - Professionista, per il Partito Cristiano Sociale
Zavan Giuseppe - ex Ferroviere, per il Partito Socialista
Art. 6. - Il Capo della Polizia è designato dal C. L. Provinciale, nella persona del sig. Benedetti Avv. Vittorio del Partito Liberale. Egli è assistito da un Vice Capo della Polizia designato nella persona del sig. Bitto Pietro Volontario della Libertà.
Art. 7. - Il Sindaco del Comune di Treviso è designato nella persona del sig. Ghidetti Vittorio del Partito Comunista. Egli è assistito da due Pro Sindaci, designati nelle persone dei sigg. Ferracin Geom. Mario del Partito Democratico Cristiano - Fassetta Carlo del Partito Socialista e dalla Giunta Popolare di Amministrazione così composta:
Agnoletto Pietro - Fotografo, per il Partito Cristiano Sociale
Barbon Emilio - Operaio, per il Partito Socialista,
Bertelli Leopoldo - Impiegato, per il Partito Comunista
Brunelli Enrico - Commerciante, per il Partito Socialista
Cursi Avv. Alfredo - Professionista, per il Partito Democratico Cristiano
Furlan Rag. Ivo - Impiegato, per il Partito d'Azione
Gregori Avv. Mario - Professionista, per il Partito Liberale
Malgoni Giuseppina - Impiegata, per il Partito Comunista
Masini Antonio - Impiegato, per il Partito Cristiano Sociale
Pavan Prof. Antonio - Insegnante, per il Partito Democratico Cristiano
Trentin Dott. Bruno - Professionista, per il Partito d'Azione
Zaramella Dr. Ugo - Dirigente, per il Partito Liberale
Art. 8. - Tutte le Forze Armate del regime Nazi-fascista sono sciolte. Gli appartenenti alle disciolte Forze Armate del passato regime sono tenuti, sotto pena di morte, a presentarsi per la consegna delle armi e dell'equipaggiamento al Comando dei Volontari della Libertà.
Art. 9. - Tutte le Forze Armate Nazionali della Provincia passano agli ordini del C. L. N. e per esso del Comando dei Volontari della Libertà, ai fini della continuazione della guerra di liberazione a fianco degli Alleati, in accordo col Comando stesso e con l'ausilio delle Forze Armate che questo porrà a loro disposizione, fondandosi sul senso del civismo e sulla collaborazione di tutto il popolo, il Commissario Provinciale e il Capo della Polizia cureranno il più rigoroso mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico.
Art. 10. - Una Commissione di Giustizia è istituita presso questa Giunta, per assicurare la rapida epurazione della vita sociale dai residui del passato regime di corruzione e di tradimento, per la punizione esemplare dei criminali di guerra e di quanti si sono resi complici della barbarie e dell'oppressione nemica. I componenti di tale Commissione sono designati nelle persone dei sigg.
Costantini Emilio, del Partito Socialista,
Pasetti Avv. Giuseppe, del Partito d'Azione
Piazza Dr. Leonida, del Partito Cristiano Sociale
Rigobon Avv. Ettore, del Partito Comunista
Vanin Avv. Abramo, del Partito Democratico Cristiano
IL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE
Costantini Avv. Antonio
Dal Pozzo Piero
Marton Rag. Bruno
Opocher Prof. Enrico junior
Pizzinato Dott. Urbano
Semini Dott. Carlo Ettore
Treviso, 28 Aprile 1945
29 aprile 1945 - Verbale del Comitato di Liberazione Nazionale di Treviso
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29 aprile 1945, Treviso - Verbale (parziale) della seduta del CLNP. (Aistresco, ID 556, N. Inv. 049, fasc. Verbali CNL originali). Pubblicato e commentato in M. Borghi, Dopo la guerra..., pp. 85-86. |
Trascrizione completa del verbale del 29 aprile 1945
Municipio : È stato disposto immediatamente l'insediamento del sindaco e di due prosindaci. Essendo tuttora assente il sindaco Vittorio Ghidetti [1] viene deciso all'unanimità che il Partito Comunista designa in sua sostituzione temporanea il rappresentante del Partito stesso in seno al Comitato Dal Pozzo Pietro che viene affiancato come prosindaco ai due prosindaci già esistenti.
Polizia : Si decide l'immediato insediamento dei nuovi organi di polizia che prenderanno sede presso l'ex Federazione fascista.
Vista poi la necessità di affiancare al nuovo Capo della Polizia alcuni elementi di particolare competenza tecnica della cessata Questura che mai si sono compromessi col Fascismo vengono proposti ed accettati i nominativi del Dott. Eugenio Accongiagioco [2] e il maresciallo Giusto Biondolillo.
Tale affiancamento avrà, per il momento, carattere solamente temporaneo.
Commissione di Giustizia: Il C.L.N. dispone all’unanimità per l’immediato insediamento di tale Commissione sotto la data del 30 aprile.
Ufficio Stampa : Si decide la costituzione di tale Ufficio che farà capo al sig. Tommaselli [recte Tomaselli] Rag. Gino mai iscritto al P.F.
Ufficio assistenza prigionieri reduci dalla Germania : Viene costituito tale ufficio con le seguenti persone:
Colonnello Possagno - Signor Mandò - Sig. Vazzoler Erno - ed un delegato del clero che verrà designato da Mons. Vescovo [3].
Il Capo di tale ufficio sarà scelto dagli stessi componenti dell’ufficio stesso.
Caso Banca d'Italia : - Il CLN presa cognizione che l'ex capo fascista della Provincia Francesco Bellini si è fatto consegnare arbitrariamente e con minacce l'ingente somma di 90 milioni dal Direttore della Banca d'Italia, su una richiesta di 300 milioni, decide di segnalare al Questore quanto sopra per i provvedimenti di competenza.
Decide inoltre di rendere pubblico il fatto a mezzo stampa.
Deputazione provinciale : Data l'assenza temporanea del Presidente [4] di tale Deputazione si decide di avvenire all'immediato insediamento della Deputazione stessa da parte dei due vicepresidenti.
Commissione Economica : Verrà regolarmente insediata domani 30 corrente.
Versamento denaro : Si accetta, tramite Mons. Vescovo il versamento della somma di Lire 2.102.095 = (due milioni centoduemilanovantacinque) versate dai sigg. Colombo Antonio e Panno Armando per incarico del tenente Tibaldi Raffaele [5].
Ospedale : Si decide all'unanimità che l'Ospedale civile trasporti la sua sede da Casier all'attuale Ospedale militare a S. Maria di Caffoncello.
Sospensione riscossione fondi per il CLN e per i Volontari della Libertà : Si decide di far un comunicato sulla cessazione della riscossione dei fondi per la lotta di liberazione.
Costituzione Comitati mandamentali : Viene dato mandato alla commissione per la costituzione e i collegamenti coi Comitati mandamentali di iniziare al più presto la sua attività. Tale commissione è così composta: sig. Perraro Bruno - sig. Rossetti Luigi - Sig. Fabbro Attilio e Righetti Nino [6].
Canale della Vittoria : Alla direzione di tale ente viene designato l’ing. Monterumici.
Direzione degli Ospedali civile e militare: Viene deciso che il prof. Pennati attuale direttore dell’Ospedale civile continui a ricoprire tale incarico.
Per l’Ospedale militare viene designato come direttore il dott. Antonio Gardellin [7].
Note
[1] Vittorio Ghidetti si trovava ricoverato a Merano per la malattia (tifo) che lo aveva colpito durante la permanenza al campo di concentramento di Bolzano dove si trovava in attesa di essere deportato in Germania. Rimase a Merano fino all'8 maggio 1945, (AIVSR, Il Sez., b. 210, fasc. Cesare Benedetti; Ivo Dalla Costa, Pietro Dal Pozzo, cit., p. 140). Appena dimesso, Ghidetti prenderà il suo posto di sindaco di Treviso a tutti gli effetti.
Nella sua qualità di sindaco, il 27 maggio 1945 Ghidetti rilascerà una lunga intervista al primo numero di Rinascita, Organo del Cln di Treviso.
[2] Una dichiarazione del CLNP sulle “benemerenze” di Acconciagioco in AIVSR [Archivio dell’Istituto Veneto per la Storia della Resistenza - Padova], II Sez., b. 203, sfasc. Questura; nel luglio 1946 il nome di Accongiagioco [in Borghi è scritto Acconciagioco] figurerà in un elenco di agenti che avevano giurato fedeltà alla Rsi, cfr. Giuramento di fedeltà alla R.S.I., in “Patrioti della Marca”, I, n. 2 (18 luglio 1946).
[3] Era stato il rappresentante della DC a proporre nella seduta del 18 aprile 1945 l’immediato aiuto ai reduci dalla Germania, cfr. Verbale della seduta del 18 aprile 1945. La Chiesa si prodigò immediatamente nell’opera di soccorso e di sostegno per i reduci e per gli ex-internati rientrati dalla Germania, lo stesso vescovo Mantiero si recò personalmente al Brennero per prestare l’assistenza spirituale; dal 25 maggio al 31 agosto 1945 la Curia trevigiana effettuò tra Bolzano e Pescantina, dove vi era un campo di accoglienza, 150 viaggi trasportando 6.500 internati, ASTv, Prefettura. Divisione 5. Assistenza, b. 1814, fasc. Anno 1946. Reduci, Relazione sull’attività svolta dalle opere di carità del Vescovo all’Ufficio Assistenza Postbellica, Treviso 7 settembre 1945, Mons. Enrico Pozzobon. [...]
[4] Il socialista Antonio Mazza
[5] La somma venne destinata al CVL, AIVSR, II Sez., b. 195, fasc. Comando Piazza, Antonio Costantini, Treviso 26 febbraio 1946.
[6] Successivamente venne estesa con l’immissione di altri membri; tra gli altri si alternarono: Guido Dalla Rosa, Carlo Romoli, Abramo Vanin, Alessandro Ceroni, Arduino Agnoletto, Giuseppe Martellone, Cirillo Boccaliero, Angelo Froelich.
[7] Antonio Gardellin, classe 1897, iscritto al Partito Repubblicano collaborò con il movimento clandestino dal settembre 1944 all’aprile 1945, AIVSR, II Sez., b. 195, fasc. Ufficio Patrioti, Riconoscimento patrioti. Elenco degli iscritti del Partito Repubblicano, Treviso 31 luglio 1945.
PS - La trascrizione completa del verbale CLN trevigiano del 29.4.1945 e le note sono tratte da Marco Borghi, Dopo la guerra. Politica, amministrazione e società nei verbali del CLN [...] , pp. 85-87.
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Maggio 1945 - Treviso: la prima giunta comunale dopo la Liberazione
(Da "Treviso Liberata", Organo del CLN di Treviso,
n. 2, 18 maggio 1945, Archivio Istresco, b. 26) |
Enrico Opocher: un ricordo di quel giorno
... Da Ponzano , dove si riuniva clandestinamente il CLN «abbiamo fatto il nostro ingresso a Treviso, in bicicletta [...], e abbiamo preso possesso del Palazzo del Governo. Non le parlo di tanti episodi perché sarebbe troppo lungo; ma sono stati molto istruttivi per vedere la povertà morale della gente. Quando ci siamo installati nel palazzo del Governo [...] una piccola folla si è raccolta intorno ed ha incominciato ad applaudire:
"Viva la libertà" eccetera.
Abbiamo scoperto che in questa piccola folla c'erano alcuni notissimi fascisti che applaudivano col fazzoletto rosso al collo (ride). Era una cosa talmente vergognosa, che Ramanzini, l'avvocato Ramanzini, che era il prefetto della Liberazione, uno di questi l'ha fatto arrestare immediatamente. Era veramente una sfida intollerabile.»
(Fausto Schiavetto, Intervista ad Enrico Opocher
ed altri scritti e ricerche sulla Resistenza Veneta, Padova, 1997, pp. 93-94).
Tre manifesti pubblicati a Treviso
nella storica giornata del 29 aprile 1945
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Liberazione del Veneto, Treviso 1945 -
29 aprile 1945, Omaggio della nuova Amministrazione comunale di Treviso ai partigiani, "questi umili e grandi Eroi". |
Trascrizione
Comune di Treviso
TREVIGIANI
Questa mattina i Patrioti sono entrati in Treviso ed hanno issato nelle nostre piazze la bandiera della libertà, quella libertà che il giogo fascista ci aveva lungamente compressa e negata.
TREVIGIANI!
I Patrioti, questi umili e grandi Eroi, che anche nelle ore più dolorose per la Patria nostra mai hanno dubitato, hanno vinto più con la forza della loro indomita fede, che con la forza delle armi.
Tributiamo a Loro, in questo giorno radioso per Treviso, riconoscenza ed ammirazione. Inchiniamo con grande amore la nostra bandiera ai Loro eroici Caduti e dai nostri petti erompa l’esultante grido di gioia:
Viva l’Italia libera! – Viva i Patrioti!
Dal Palazzo Comunale, 29 Aprile 1945
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
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CLN - Veneto - Liberazione di Treviso dai fascisti e dai tedeschi: 29 aprile 1945 - Resistenza -
Manifesto programmatico della nuova amministrazione comunale di Treviso, espressa dal C.L.N. «in attesa della consultazione popolare, che dovrà essere finalmente la libera espressione della vostra volontà». |
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Liberazione di Treviso dai fascisti e dai tedeschi: 29 aprile 1945 - Manifesto del CLN
Il Comitato di Liberazione Nazionale della Provincia di Treviso "al Popolo della Marca Trevigiana".
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Trascrizione
Comitato di Liberazione Nazionale
per la Provincia di Treviso
Popolo della Marca Trevigiana!
Dopo vent’anni di oppressione e venti mesi di sanguinosa dominazione nazi–fascista la libertà torna
finalmente a risplendere in questa nostra gloriosa e martoriata Provincia come in tutta Italia.
In questo storico momento il nostro pensiero deve in primo luogo rivolgersi ai nostri eroici morti
che col sacrificio della loro vita hanno reso possibile questo giorno radioso e a tutti coloro che hanno
combattuto e sofferto per la causa d’Italia.
Nel loro nome dobbiamo iniziare l’immane opera di ricostruzione che ridarà al popolo italiano
che ha tanto sofferto, Libertà, Pace, Giustizia.
Il C.L.N. della provincia di Treviso nell’assumere le funzioni di Governo invita la popolazione
alla massima osservanza delle disposizioni che verranno emanate. Il valoroso Corpo dei volontari della Libertà ha incarico della tutela dell’ordine pubblico.
Viva l’Italia Libera!
Treviso, 29 Aprile 1945
Il Comitato di Liberazione Nazionale
I tre manifesti sono riportati in
Treviso Liberata - Numero unico del Comitato di Liberazione Nazionale pubblicato il 30 aprile 1945.
(Copia conservata nell'Archivio dell'Istresco, b. inv. 26)
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Il presidente del consiglio Ferruccio Parri con il prefetto Leopoldo Ramanzini (a dx.) durante la sua visita a Treviso,
nel novembre 1945. La cronaca della visita è riportata sul Gazzettino di mercoledì 14 novembre 1945.
Dietro a Parri, con i baffi, il primo sindaco di Treviso dopo la Liberazione, il comunista Vittorio Ghidetti, nominato dal CLN e in carica dal 28.4.1945 al 31.3.1946. (Dalla copertina di Marco Borghi ''Dopo la guerra ... verbali CLN'' ... 1997).
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