lunedì 14 maggio 2018

La Resistenza dei ferrovieri comunisti di Treviso, 3 - La ripresa dell'attività dopo la Liberazione

[Allegato C ]
(MANIFESTO)  
         
COMITATO DI LIBERAZIONE FERROVIARIO TREVISO


FERROVIERI
La nostra Treviso è libera!
Gli ultimi residui dello schiavismo fascista: i briganti neri – che con i loro nefasti misfatti
hanno terrorizzato e torturato il popolo – sono stati distrutti.
Il barbaro invasore nazista – che ha portato la distruzione del nostro paese – è stato cacciato
per sempre.
Vada il nostro plauso e la nostra riconoscenza al magnifico eroismo dei partigiani della
Marca Trevigiana e delle valorose truppe Alleate che ci hanno dato la libertà.
FERROVIERI
Ora che il giogo- nazifascista è finito e tutti gli italiani potranno eleggere un governo
democratico popolare, tutti noi dobbiamo riprendere il nostro posto di lavoro con purità di
intenti e di opere.
Tutti noi dobbiamo tendere i nostri sforzi per fare della nostra Amministrazione un esempio
di disciplina e di organizzazione.
Le ferrovie devono funzionare per il bene di tutti.
Chi ci ha tradito, chi ha collaborato con il nemico, chi si è macchiato di infamie sarà punito.
                   
W L’ITALIA  !
IL COMITATO DI LIBERAZIONE DEI FERROVIERI
DI TREVISO                           

TREVISO 3 maggio 1945



FERROVIERI  La nostra Treviso è libera! - Trascrizione manifesto affisso il 3 maggio 1945
dal Comitato di Liberazione Ferroviario di Treviso. (Relazione di Angelo Decima, allegato C). 



COMITATO DI LIBERAZIONE FERROVIARIO TREVISO
AL   PERSONALE   FERROVIARIO
Comunicato n° 1
1 Tutto il personale ferroviario deve riprendere servizio domani 2 maggio c.a. e presentarsi ai rispettivi Impianti ad esclusione degli ex squadristi, militi ferroviari iscritti al PFR e personale iscritto al PFR stesso.
2 La dirigenza degli impianti resta affidata ai precedenti incaricati. Al più presto sarà provveduto alle eventuali sostituzioni a seguito di disposizioni del Comitato Superiore di Venezia.
3 Il sig. FRELICH [Rag. Angelo Frelich - a volte scritto Froelich - , partigiano repubblicano, "industriale", catturato e incarcerato da BB.NN. alla vigilia di Natale del 1944 (Gazzettino, 10.12.1946); eletto consigliere comunale alle amministrative del 31.3.1946] assume provvisoriamente la gestione dell’ex Dopolavoro e della ex A.N.F.F. [Associazione Nazionale Ferrovieri Fascisti]. Provveda alla compilazione immediata dell’inventario dei beni delle due predette organizzazioni, restandone responsabile verso questo Comitato.
4 La Mensa riprende a funzionare sotto la dirigenza provvisoria del sig. DEFEND [Giorgio?].
5 Eventuali reclami del personale devono essere presentati a questo Comitato.
                                                                                          IL COMITATO
TREVISO 1 maggio 1945   //


COMITATO DI LIBERAZIONE FERROVIARIO  = TREVISO


                                                                                           Treviso 5 maggio 1945
Comunicato n° 1 bis


AVVISO AL PERSONALE


1  Tutto il personale ha la possibilità di presentare denuncie e reclami a carico degli elementi indesiderabili, delatori, collaborazionisti e filo-fascisti. Le denuncie devono essere presentate per iscritto a questo Comitato corredate da dati di fatto, firmate dal denunciante e possibilmente da testimoni. Le lettere anonime non verranno prese in considerazione,
2  Il Comitato di Liberazione Nazionale e Compartimentale, visto i desideri del personale dipendente dal locale Deposito Locomotive, dispone la sollevazione temporanea dal servizio del Capo Deposito PENSATO RAFFAELE provvisoriamente sostituito dal macchinista di I^ cl. DE CARLO GIUSEPPE in attesa della nomina del nuovo Capo Impianto.
3  Tutti i renitenti al richiamo alle armi, per la riassunzione in servizio, sono invitati a presentare domanda in carta semplice ai rispettivi capi Impianto specificando i motivi della mancata presentazione alle armi.
4  Gli agenti che hanno abbandonato il servizio durante la dominazione nazi-fascista e che sono stati sovvenzionati dal Comitato di Liberazione Provinciale possono essere riassunti in servizio. Per detta riassunzione devono presentare domanda in carta semplice a questo Comitato.
5   I partigiani ferrovieri sono invitati a fare una relazione circostanziata sulle azioni svolte per la liberazione [sia] nell’ambito ferroviario che fuori.  Dette relazioni devono essere documentate e quindi trasmesse al Comandante GALIAZZO BRUNO. Nelle relazioni indicare le eventuali ferite. Il Comandante farà accertamenti sui caduti ferrovieri.
IL COMITATO   //



COMITATO DI LIBERAZIONE FERROVIARIO  = TREVISO
Comunicato n° 2
AL CAPO RIPARTO MOVIMENTO
AL CAPO RIPARTO LAVORI
AL CAPO STAZIONE TITOLARE
AL CAPO DEPOSITO LOCOMOTIVE
AL CAPO PERSONALE VIAGGIANTE
AL SORVEGLIANTE LAVORI
AL CAPO ZONA UFFICIO I.E.S. [Impianti elettrici e di segnalazione]
AL CAPO TECNICO OFF. RIALZO
e p.c.
AL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE PROVINCIALE DI  T R E V I S O
1° Si dispone l’attivazione di una coppia di treni viaggiatori in servizio pubblico su Venezia con partenza da Treviso alle ore 9, arrivo a Venezia alle ore 10. Partenza da Venezia alle ore 16 ed arrivo a Treviso alle ore 17. Composizione massima 5 vetture o carri ciascun Capo Impianto prenda i provvedimenti di sua competenza.
2° Si dispone per il ricupero del materiale rotabile dislocato sulle linee convergenti a Treviso nei limiti delle possibilità di transito. Il materiale utilizzabile deve essere concentrato a Treviso C. o Treviso S Quaranta raggruppando carrozze o carri. Il materiale riparabile, ma che può circolare deve essere inviato alla squadra Rialzo di Venezia. I carri carichi devono essere concentrati a Treviso C.le in modo che siano sorvegliati.
3° È  stato istituito un servizio di vigilanza ferroviaria al comando di GALIAZZO BRUNO e del vice-comandante SCARPA ANTONIO. A richiesta del Comandante i Capi Impianti provvedano ad accordare il personale occorrente.
4° I Capi Impianto provvedano utilizzare il personale che resta disponibile dopo l’attuazione di quanto disposto nei commi precedenti in opera di ricupero materiali, riattivazione Uffici, ecc. nei limiti di loro competenza. Il personale che non potrà essere utilizzato dovrà essere messo a disposizione di questo Comitato che li utilizzerà possibilmente in lavori di ripristino.
5° Ogni Capo Impianto provveda a compilare al più presto, sotto la sua responsabilità e firma, i permessi di circolazione anche [per] le ore di coprifuoco che, corredati di doppio elenco, saranno presentati a questo Comitato per la firma.
6° Gli ex squadristi, militi ferrovieri iscritti al PFR e personale iscritto al PFR stesso, devono essere sollevati dal servizio fino a nuovo avviso.
7° Il Capo Zona I.E.S. provveda urgentemente a ristabilire il maggior numero possibile di collegamenti telefonici tra i vari impianti e con le stazioni limitrofe, nonché un collegamento con la Prefettura a mezzo Telve [1].
IL COMITATO DI LIBERAZIONE DEI FERROVIERI
                                                                       DELLA PROVINCIA DI TREVISO
TREVISO 1 maggio 1945  //
Comitato di Liberazione Ferroviario Treviso


Comunicato n° 3
DELIBERA
1) Al Comando del Corpo Polizia Ferroviaria, istituito subito dopo la Liberazione di Treviso, viene riconfermato il
Sig. GALIAZZO BRUNO = Volontario della libertà
  Ed in qualità di Vice-Comandante
Sig. SCARPA ANTONIO = Volontario della Libertà
2) Il personale che intende occupare gli alloggi dell’Amministrazione deve inoltrare domanda all’Ufficio competente del Compartimento di Venezia. Ogni arbitraria occupazione delle abitazioni stesse da parte del personale non autorizzato, sarà impedita anche con la forza.
3) Al fine di provvedere rapidamente all’epurazione degli agenti compromessi col passato regime nazi-fascista, è stata nominata, in data 14 corr., una Commissione preparatoria per l’epurazione composta dei seguenti membri:


BILLIANI GINO       pel personale del Dep. Locomotive
FANTON GIOVANNI   “       “ “    Pers. Viaggiante
GALIAZZO BRUNO “      “     “  Officina Rialzo
TREVISAN IDO            “      “       dei Lavori
CARRARO ANGELO   “      “       di Stazione
TABACCHI MASSIMO    “ “       dell’IES
BERALDO RADAMES  Segretario


S’invita tutto il personale di collaborare con essa e ciò per metterla in grado di elaborare i capi d’accusa contro i colpevoli che hanno portato alla rovina la nostra Patria.
Le chiacchere e le dicerie sul conto di Tizio o di Caio non approdano a nulla: le critiche e le accuse anonime sulla lentezza o sull’operato del Comitato, producono solamente la disunione degli Italiani: ciò che vogliono i residui fascisti!!
Ognuno deve avere il coraggio delle sue azioni e sporgere denuncie fondate a carico dei traditori. Solo così potrete difendervi dai nemici dell’Italia.
4) Entro mercoledì 23 corr. ogni Capo Impianto delle Stazioni C. e S. Quaranta devono mettere a disposizione del Riparto Lavori di Treviso tutto il personale eccedente perché venga immediatamente utilizzato nei lavori di sgombero e di ripristino degli impianti ferroviari. Il personale tutto deve sentirsi in dovere di collaborare fattivamente ai lavori di ricostruzione. //
Ferrovieri! Il lavoro e gli strumenti di lavoro sono Vostri!
Noi vogliamo che il frutto del nostro lavoro sia equamente distribuito fra tutti i ferrovieri!
Il COMITATO DI LIBERAZIONE FERROVIARIO
                                                                                                                     TREVISO
       
I delegati del
Partito d’Azione
  “    Comunista
  “    Demo­-cristiano
  “    Socialista
TREVISO 15 maggio 1945 //



''Commissione preparatoria per l'epurazione'' dei ferrovieri di Treviso.

Documento del Comitato Liberazione Ferroviario (Pd'A, PCI, DC, PSI),
allegato alla relazione Angelo Decima e datato 15 maggio 1945.
Per l'epurazione dei ferrovieri maggiormente compromessi si
sottolinea la necessità di non limitarsi a "chiacchere e dicerie", ma ad
avere il coraggio delle proprie azioni" e sporgere denuncie fondate a carico dei traditori".
Nomi citati: Carlo Billiani, Giovanni Fanton, Bruno Galiazzo, Ido Trevisan,
Angelo Carraro, Massimo Tabacchi e Radames Beraldo.





[N.d.C.] L'epurazione degli elementi maggiormente compromessi con la RSI si rivelò tutt'altro che semplice.
Se da una parte, nei giorni immediatamente successivi alla liberazione, «il ricordo delle persecuzioni subite era troppo recente per non debordare in alcuni casi in desiderio forte di vendetta, in una sorta di desiderio di stabilire con ogni mezzo la parità del dare e dell'avere [ ... tanto che] in alcune formazioni o in alcuni uomini, s'insinuò una specie di delirio di onnipotenza, giustificato dal possesso delle armi e dal poter quindi disporre liberamente della vita degli uomini» [1],  dall'altra le norme per procedere - quando le acque iniziarono a calmarsi - a una regolare epurazione [consistente nella perdita del posto di lavoro] incontrarono la riluttanza della popolazione a denunciare fascisti e collaborazionisti  [2].
Le denunce non anonime pervenute alla Commissione di epurazione furono pochissime; "tutti avevano un fascista nel cuore" [3].
Fra queste poche si possono certamente contare le cinque prodotte da vecchi ferrovieri licenziati dal fascismo nel 1923 che ricordarono la passione per l'olio di ricino e il "famigerato manganello" del capo della Milizia ferroviaria di Treviso Guido Gottardo.
Qui sotto pubblichiamo la quinta di queste denunce [4], quella di Giovanni Fanton, che sottolinea anche come le angherie di Gottardo e camerati abbiano costretto nel 1923 a "liquidare sottocosto" il Circolo Ferrovieri, che gli stessi ferrovieri avevano in precedenza costruito e arredato.

Note

[1] Brunetta, Dal consenso all'opposizione, 1995, p. 152
[2] Borghi, Dopo la guerra [...], 1997, p. 34
[3] Idem, p. 41.
[4] Gli altri quattro ferrovieri che, insieme a Giovanni Fanton, sottoscrissero una denuncia contro Guido Gottardo furono: Angelo Bellio, Luigi Defeni, Ferdinando Carestiato e Pietro Zanatta. (Aistresco ID 801, n. inv. 076, fondo Tribunale Speciale e Corte d’Assise Straordinaria di Treviso, fasc. G.G.)

17.6.1945 - Il ferroviere Giovanni Fanton denuncia alla Commissione di Epurazione
Guido Gottardo, già capo della Milizia ferroviaria della stazione di Treviso.
(Aistresco ID 801, n. inv. 076, fondo Tribunale Speciale
e Corte d’Assise Straordinaria di Treviso, fasc. G.G.)


Trascrizione della denuncia di Giovanni Fanton

Al Comitato di Epurazione di Treviso

Denuncia a carico di Gottardo Guido

Il sottoscritto Fanton Giovanni Conduttore Capo del Deposito personale Viaggiante di Treviso, dichiara:
«Appartenente alla classe 1897 come il Gottardo Guido, dopo un temporaneo periodo di esenzione dalla chiamata alle armi, tutti i Ferrovieri della suddetta classe vennero incorporati nel VI° Reggimento Genio.
Questo serve per chiarire da quanto tempo il sottoscritto conosca il Gottardo. Richiamati in servizio nelle Ferrovie dello Stato prima del congedo della classe, nel 1919, il Gottardo riassunto a Treviso ove trovavasi giò, passò all’opposizione e quando prevalse il fascismo, si autonominò Comandante di Stazione col grado di capitano, carica che in seguito gli venne confermata dalle sue superiori gerarchie. Premetto che in precedenza il sottoscritto faceva parte come membro nel Consiglio di Dirigenza del Circolo Ferrovieri di Treviso ed in quell’epoca prevalse l’attività del Gottardo capeggiando irruzioni e perquisizioni nel suddetto Circolo, intralciando con tutti i mezzi illegali, la nostra attività, in modo che riconosciuto impossibile la continuità della nostra opera e per evitare  che la Sede fosse trasformata in rione fascista, si venne all’unanimità nella decisione di liquidare lo stabile sottocosto (dato che questo Circolo, stabile suppellettili, era stato costruito ed addobbato mediante azioni ricavate e sottoscritte dalla massa Ferroviaria di Treviso e perciò esclusivamente nostro).
La figura del Gottardo rimase impressa nella massa dei Ferrovieri di Treviso per la sua feroce attività contro elementi antifascisti, dove [emerge] la sua crudeltà nel disporre e dirigere azioni punitive con l’ausilio del famigerato manganello e dell’olio di ricino.
L’attività del Gottardo Guido risultò all’evidenza anche fuori dall’ambito Ferroviario, ove si dimostrò accanito persecutore di elementi antifascisti».
[Osservare?] attentamente allegate denuncie.
Per la Commissione Informativa d’Epurazione in Treviso
Un Membro
f.o Fanton Giovanni (M. 172679)
(Conduttore  Capo - Deposito Personale Viaggiante Treviso)
Treviso 17/6/45
Allegato n. 6 alla denuncia contro Gottardo al Tribunale di Treviso.



(MANIFESTO)


SINDACATO FERROVIERI ITALIANI = SEZIONE DI TREVISO
FERROVIERI DELLA MARCA TREVIGIANA


Con la liberazione della nostra Patria il popolo nostro ha conseguito quelle libertà fondamentali che erano state per tanti anni strozzate. Il vecchio e glorioso nostro Sindacato Ferrovieri Italiani che anche in questo oscuro periodo di sopraffazione continuò a vivere nell’idea, risorge alla luce per la tutela dei nostri diritti e vi invita a dare la vostra adesione iscrivendovi in massa.
Il Sindacato non ha finalità politiche ma solamente economiche, non richiede possesso di tessere, domanda solo negli aderenti coscienza dei propri doveri nella ricostruzione della nostra Patria martoriata onde, quali uomini liberi, avere la forza morale di pretendere il conseguimento delle nostre giuste aspirazioni.
I dirigenti attuali che nelle ore oscure lavoravano in silenzio e al momento opportuno imbracciarono anche le armi per contribuire alla liberazione della nostra città ritengono con questo assolto il loro compito e al più presto rimetteranno il loro mandato nelle mani nella massa ferroviaria perché con libere elezioni designi i loro legittimi rappresentanti sindacali.
Rivolgiamo il nostro commosso pensiero ai compagni che nelle formazioni di Patrioti e nelle nostre squadre armate caddero e soffersero per il raggiungimento degli ideali di libertà.
W l’Italia libera!
IL COMITATO SINDACALE
  Cuccagna Egone
  Carniel Antonio
  Bidinotto Vico
___________________________________________________________________________
LE ADESIONI SI RICEVONO PRESSO LA SEDE PROVVISORIA DI TREVISO IN VIALE MONFENERA N° 6 (Segreteria Stazione) E PRESSO I CAPI GRUPPO NELLE LOCALITÀ DI MONTEBELLUNA = CASTELFRANCO = CONEGLIANO
TREVISO 5 maggio 1945   //

RELAZIONE LETTA ALL’ASSEMBLEA DEI COMPAGNI FERROVIERI DELL’8 AGOSTO 1945
__________________

Accogliendo il vostro desiderio, abbiamo indetto oggi la prima assemblea dei compagni ferrovieri della Sezione di Treviso.
Questa è la prima vera e spontanea riunione dei compagni ferrovieri dopo l’oscurantismo fascista e dopo la liberazione dal giogo nazi-fascista.
È con piacere che vi vedo tutti riuniti con quello spirito fraterno che mi ricorda i lontani anni del ‘20-22, quando, giovanissimo, partecipavo a quei comizi pieni di fede ove i nostri vecchi compagni ferrovieri davano tutto il loro entusiasmo, in un’atmosfera di amore fraterno e di sentimenti altruistici così naturali e spontanei che empivano l’animo di commozione.
Questo ricordo, sempre vivo fra gli anziani, deve infondere a voi [corretto a mano con “infondervi”] quello spirito di fratellanza e di coesione che ognuno di voi deve sentire verso il compagno di fede
Purtroppo il clima fascista ci ha rovinati un po’. Esiste ancora fra noi, malgrado la nostra fede nella grande idea che è destinata a rivoluzionare il modo, delle invidiuzze, delle beghe personali, delle malevolenze. Si critica, si chiacchera per cose futili, si agisce con prepotenza, con egoismo e ciò in contrasto con la nostra morale che è l’espressione più pura dell’amore verso il prossimo.
No, compagni, noi dobbiamo prima di tutto: Amarci. Questo è il principi[o] basilare, categorico da[l] quale scaturisce spontanea, limpida, rettilinea la coesione fra tutta la classe lavoratrice e quindi del nostro Partito .
Questa sarà la grande forza che nel concetto: “Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”, porterà la vittoria del Comunismo in Italia ed in tutto il mondo.
__________________


Non so se a tutti sono note le attività della nostra Sezione fin dalla sua ricostituzione che risale dall’agosto 1943, dopo il colpo di Palazzo del 25 luglio.
Descrivervi questi due anni di lotta clandestina sarebbe troppo lungo.
Se il tempo me lo permettesse vorrei leggervi la relazione storica del nostro movimento ove molti nostri compagni, non esitando ad affrontare pericoli e sacrifici, illuminati solo da un ideale di libertà e di giustizia, partecipar[o]no spassionatamente con la purezza della loro fede alla lotta contro il terrorismo nazi-fascista.
Questa sarà la nostra storia che attesterà la nostra fede e sarà di esempio e di incitamento alle nuove reclute del Partito.
Tutti voi, compagni, dovete leggerla per conoscere quale sia stato il contributo dato dai comunisti per la causa della libertà. Nella nostra sede della Sezione potrete prenderne visione.
Subito dopo la liberazione il Comitato di Sezione uscì dall’ombra della cospirazione e provvedè ad organizzarsi alla luce della libertà. Costituì la sede e formò i quadri con la nomina di Otto Capi gruppo formanti il Comitato di Sezione, di due responsabili per l’agitazione e la propaganda, di un responsabile per il Fronte della gioventù e di 21 [scritto a mano] capi cellula scelti tra i più attivisti.
Ora che la Sezione ha raggiunto una certa vitalità si dovrà procedere alle elezioni democratiche dei componenti il Comitato di Sezione a mezzo di tutti i membri effettivi iscritti al Partito. //
La propaganda svolta per le iscrizioni ha raggiunto risultati abbastanza soddisfacenti ma, secondo le previsioni, il risultato doveva essere assai migliore.
Fino ad oggi abbiamo raggiunto un buon numero di iscritti [corretto a mano; la frase originale era : “abbiamo raggiunto il numero di 270 iscritti] , ma ci risulta che molti e molti simpatizzanti potrebbero unirsi nelle nostre file.
Per non esagerare, noi possiamo far calcolo di almeno altri 500 candidati. Questo è il vostro compito dovete portarli tutti fra noi!
Spetta a Voi, Compagni, di convincerli con la parola, la stampa e soprattutto con l’esempio! Bisogna vincere questa loro apatia, questo loro timore. Scuoteteli dal loro torpore, fate loro comprendere che la forza della classe operaia sta appunto nell’unione di tutti i lavoratori nel Partito Comunista il quale è il solo fra tutti i partiti che difenderà e solleverà dall’abiezione e dalla miseria il proletariato. [In corsivo la frase originale dattiloscritta che, corretta a penna, diventerà: “nell’unione di tutti i lavoratori nei Partiti Comunista e Socialista, i quali sono i soli, fra tutti i Partiti che difenderanno e solleveranno dall’abiezione e dalla miseria il proletariato”].
Ricordate che questo è il momento in cui tutti i compagni coscienti devono mobilitarsi per la propaganda del nostro Partito, il quale deve assolutamente riuscire vittorioso nelle prossime elezioni della Costituente.
Ricordate che la reazione si prepara per scatenare l’ultimo suo attacco contro il proletariato e che, se dovesse vincere, la nostra ascesa verrà rallentata tutto a scapito delle masse lavoratrici che verranno nuovamente aggiogate alla schiavitù del Capitale.
E, pertanto, la massa ferroviaria, ispirandosi all’esempio dei compagni di lotta del ’20 deve trovarsi anche oggi all’avanguardia e prima fra tutte le organizzazioni operaie della nazione.
I ferrovieri italiani hanno un passato di gloria, una tradizione fulgida di lotta che il fascismo ed il nazismo non ha mai potuto domare!
Il sacrificio di molti nostri compagni in questi due anni di oppressione nazi-fascista ha preparato e additato alla massa ferroviaria quale sia la via maestra da seguire per la redenzione del proletariato.
La meta non è più lontana e, per accelerarla, tutti noi dobbiamo unirsi compatti: “Tutti per uno, uno per tutti”.
Organizzarci dunque! la disciplina sarà la nostra potenza e la nostra forza.
Il Sindacato Ferrovieri Italiani deve essere la base della nostra forza che graviterà col suo enorme peso sulle forze contrarie e reazionarie.
Noi, compagni più coscienti, dobbiamo essere gli animatori e i sostenitori più convinti di questa grande organizzazione unificata, in fase di ascesa, del lavoro italiano.
Il recente convegno di Bologna ha dimostrato pienamente quale sia la potenza animatrice del nostro Partito sull’organizzazione del Sindacato Ferrovieri Italiano.
Anche qui, a Treviso, gli iniziatori, quelli che hanno dato vita al Sindacato, prima e dopo la liberazione sono stati i Comunisti.
Finora le iscrizioni hanno raggiunto per la Provincia il numero di 1300 agenti.
Pure nel Circolo Ferrovieri i nostri compagni si distinguono nelle loro iniziative; il loro lavoro è pieno di entusiasmo innovatore e d’onestà d’intenti che fa rilevare quello spirito dell’uomo nuovo che noi tutti – malgrado il meschino scetticismo demolitore del borghese impotente e finito – crediamo e sappiamo che sarà il dirigente di domani.
Nel C.L.F. il nostro Partito ha dato tutta la sua fede più viva per-  //
ché fosse degno di rappresentare la massa dei ferrovieri. Costituito clandestinamente da nostri compagni e con l’aiuto ed il sostegno del compagno Piero [Dal Pozzo], nei primi mesi del 1944, fu il fautore e l’animatore della lotta contro l’invasore, nel periodo cospirativo si può dire che l’organizzazione e la lotta fu sostenuta quasi, se non sempre, dai Comunisti i quali, senza conoscere ostacoli e pericoli, hanno dato tutto loro stessi fino alla insurrezione armata che cacciò i fascisti e i nazisti.
Purtroppo ora, con l’immissione dei rappresentanti di tutti i partiti, la massa non dimostra troppa tenerezza pel Comitato. Potrete aver ragione, vi saranno dei rappresentanti malvisi [malvisti] che non godono la vostra fiducia, ma dovete tener presente che ogni membro in seno al Comitato viene nominato da ogni singolo Partito che rappresenta i ferrovieri iscritti a quel Partito. Ora se vi sono dei rappresentanti che non ispirano fiducia alla massa, cosa vuol dire?
Vuol dire – che quei Partiti non hanno a disposizione un rappresentante migliore – che, non avendone, significa avere un esiguo seguito di iscritti – che la sfiducia ricade sul Partito il quale, per conseguenza, viene a perdere le simpatie degli apolitici che potrebbero abbracciare quell’idea.
Tutti voi sarete già a conoscenza della mozione di protesta rivolta dai 33 rappresentanti di categoria del Sindacato per la sostituzione di alcuni membri del Comitato e perché venga accettato il rappresentante del Sindacato, liberamente eletto, in seno al Comitato con voto deliberativo. Il delegato del P.C., quello dei Volontari della Libertà e quello del P.R. [Partito Repubblicano] hanno appoggiato la mozione, ma i rimanenti membri del Comitato si sono opposti avvalendosi del veto del Comitato Prov. e impugnando, in un secondo tempo, la questione che il rappresentante del Sindacato debba esser scelto fra gli apolitici.*
La questione del Rappresentante deve essere risolta in via assoluta nel senso voluto dalla massa degli aderenti al Sindacato che rappresenta il 70% dei Ferrovieri. Il nostro Partito, d’accordo con il P.R., ha fatto ricorso al Comitato Prov. Il Sindacato sta svolgendo l’azione con la Camera del Lavoro che è solidale.
Per la questione della sostituzione di alcuni membri del Comitato il Sindac. si è rivolto ai rispettivi Partiti.
Fra i lavori svolti dal Comitato durante questi tre mesi si deve ricordare quello per l’epurazione. Sono stati sollevati dalla stazione di Treviso più di un centinaio di agenti ed altrettanti in provincia.
Con l'aiuto della Commissione d’epurazione, costituita in seno al Comitato, che ha dato un ausilio prezioso, sono state ultimate le pratiche informative ed ora verrà iniziato il lavoro vero e proprio dell’epurazione che comprende anche quello della Provincia.
Il Comitato si è pure occupato dei bisogni dei ferrovieri facendosi interprete di queste necessità presso le Autorità locali per i rifornimenti alimentari, vestiario, alloggi, ecc.
Varie provvidenze sono in corso di esecuzione, come: rifornimenti di legna per la stagione invernale, vino ed altro. La Provvida provvederà fra breve alla distribuzione di vestiario a tutti i ferrovieri.
Con l’ausilio del Comitato Prov. si è provveduto all’erogazione di L. 90.000 distribuite fra 38 famiglie di ferrovieri bisognosi. [I due numeri sono scritti a mano]   //
Altri problemi che, via, via si presenteranno, verranno seriamente trattati al fine di venire incontro, nel limite del possibile, alla massa dei ferrovieri.
Fra le necessità più urgenti e sentite che il Comitato deve rendersi interprete presso le Autorità, sono
Alloggi per i sinistrati
Calzature e vestiario
Ribassi dei prezzi delle merci di prima necessità e non aumenti
Adeguamento dei salari e dei stipendi al costo della vita
Assistenza medica e farmaceutica ed ospedaliera gratuita
Promuovere gli studi per i figli, evitando l’esosità delle tasse scolastiche e rendendo possibile l’acquisto dei testi di studio a prezzi popolari e cioè accessibili a tutti
Abbonamenti ferroviari, tranviari e automobilistici a basso prezzi per impiegati e operai
Andare incontro in modo efficace ai sinistrati, sia scuotendo dal loro torpore le autorità preposte per la liquidazione dei danni di guerra, sia con gli aiuti in solido
Estensione ai ferrovieri del premio di liberazione


Ed ora, cari compagni, passiamo all’ordine del giorno e dò la parola ai compagni capi gruppo, ai responsabili per l’agitazione e la propaganda ed al responsabile del Fronte della gioventù. Alla discussione è libero di prendere la parola ogni compagno.
A. Decima

*  Pag 3 dopo: scelto fra gli apolitici, aggiungere: “Dispiacemi molto che il rappresentante socialista non sia stato solidale con noi” [Nota originale di A.D.]


NdC
Trascrizione integrale, anche nella formattazione. Il segno // indica il cambio pagina. Usato il colore rosso per l'indicazione dei tre comunicati e del manifesto. Tra parentesi quadre: intervento del curatore. Il cognome Galiazzo è stato scritto con una L sola.


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