lunedì 14 maggio 2018

I ferrovieri comunisti di Treviso dopo la Liberazione: quadri dirigenti, relazioni e un manifesto del 9 maggio 1945

[Angelo Decima: Accettazione dell’incarico di segretario della sezione PCI dei ferrovieri della stazione di Treviso] - 30.9.1945

Innanzitutto devo esprimere ai miei cari compagni ferrovieri il mio più vivo ringraziamento per la fiducia che mi hanno dimostrato per la riconferma a Segretario della Sezione.
Sento in me una profonda commozione e sembrami quasi impossibile che proprio debba essere il vostro dirigente quando ritengo che fra Voi vi siano dei compagni più attivi e migliori.
Nelle elezioni eseguite il 28 corr. fra i dirigenti di cellule per la nomina del Comitato Direttivo della Sezione si sono avuti i seguenti risultati:
BACCHIN                25 VOTI
MARCHESI U          25
DECIMA A              20
MARCHESI O          17
CONTI = BILLIANI = PARTEL = PASQUALATO 11 VOTI per ciascuno
DA CORTE per il Fronte della Gioventù 2
Il compagno Marchesi Ugo non ha potuto accettare la carica di Segretario essendo incompatibile con la carica di segretario del Sindacato e pertanto è stato deciso, d’accordo con gli eletti, la distribuzione delle cariche nel modo seguente:
DECIMA ANGELO SEGRETARIO
PARTEL                   VICE SEGRETARIO
MARCHESI O          AGITAZIONE E PROPAGANDA
PASQUALATO        PEL SINDACATO
CONTI                     PEL C.L.N.F.
DA CORTE              PEL FRONTE GIOVENTU’
BACCHIN                ORGANIZZAZIONE
Le elezioni dei Comitati direttivi delle cellule hanno avuto luogo nel mese di settembre alla presenza dei compagni del Comitato di Sezione.
Il tutto, la Sezione, ha nove cellule, più una del Fronte della Gioventù.
I compagni Marchesi e Bacchin hanno presenziato varie riunioni di cellule e sono intervenuti dando le direttive del Partito.
L’attività della Sezione è sempre stata costante ed intesa a divulgare le attuali direttive del Partito fra le cellule ed i compagni ed a propagandare la nostra linea fra la massa dei ferrovieri.
Il campo fertile ha dato buoni risultati perché giornalmente pervengono alla sezione domande di adesioni al Partito.
Personalmente incito i nostri compagni di promuovere e di realizzare quella fusione con i compagni socialisti che è vivamente desiderata da tutti i compagni coscienti. Così pure i nostri compagni devono sentire e volere quello spirito di coesione e di collaborazione con i lavoratori ferrovieri degli altri partiti. Noi siamo tutti lavoratori e nelle questioni economiche dobbiamo sentirsi tutti uniti per uno scopo comune, gli interessi della classe lavoratrice sono tutti uguali e quindi noi dobbiamo preparare quel terreno ideale per arrivare a formare un unico partito del lavoro.
Questa sarà la grande vittoria del lavoratore e sarà la fine dello sfruttamento del lavoro da parte del capitale.
Noi lavoratori, forti dell’esperienza, non dobbiamo ritornare nell’errore del passato. Nulla ci deve dividere. La fede religiosa può essere sempre viva in noi e non potrà essere d’intralcio alle aspirazioni di una migliore vita terrena.
Noi dobbiamo affratellarci e volerci bene per formare un blocco unico di lavoratori per imporre le nostre legittime rivendicazioni che si assommano nell’insieme, ed avere quel giusto benessere di vita che fino ad oggi ci è stato negato dalla classe capitalista dirigente.
Ricordatevi bene che solo con l’unità dei lavoratori si potrà fare un mondo migliore.
Non mi dilungo nel descrivere le attività svolte dalla nostra Sezione perché ripeterei la recente relazione fattavi nell’assemblea dell’8 agosto.
I Compagni Marchesi, Bacchin ed altri hanno l’incarico di portare in discussione i vari problemi di categoria e le vive e sentite richieste della massa ferroviaria.
Vi dirò solo che la nostra Sezione ha sempre cercato il possibile di accogliere tutti i desiderata dei compagni ed, anzi, nell’occasione sollecito tutti gli aderenti ad essere più attivi ed a partecipare col cuore al nostro movimento di redenzione della classe operaia.
Tutti devono fare qualcosa e, principalmente, propagandare la nostra idea.
Compagni, io vi raccomando di seguire attentamente la stampa del Partito.
Leggete i nostri giornali, gli opuscoli, leggete sempre, ripetutamente, perché noi abbiamo bisogno di formare delle coscienze e degli uomini nuovi che saranno i dirigenti di domani.
La bontà, l’onestà, la [probità] ed il senso del dovere devono essere le doti precipue dell’uomo nuovo, del comunista.
Prendete l’esempio dell’uomo sovietico che ha fatto della Russia lo Stato più grande e migliore del Mondo.
A. Decima


P.C.I.
SEZIONE   FERROVIERI  TREVISO
ELENCO NOMINATIVO DEI QUADRI
====
1) CAPI GRUPPO E COMPONENTI I COMITATI DELLA SEZIONE
BIDINOTTO VICO – pel personale di macchina
GASPARINI ANGELO – per l’Officina del Dep. Locomotive
MARCHESI OSVALDO – per la Stazione C. - S. Quaranta e scalo merci
BACCHIN GIULIO pel Personale Viaggiante
TABACCHI MASSIMO – per l’I.E.S.
TREVISAN IDO – per i Lavori
GALIAZZO BRUNO – per la Squadra Rialzo
SCARPA ANTONIO – per i Volontari della Libertà
BAGETTO MIRTO – per l’Agitazione e la Propaganda
BERALDO RADAMES -            “ “          (coadiuvato da
Marchesi Osvaldo - Conti Aldo - Bacchin Giulio e Dorighet Angelo)

2) CAPI CELLULA
Personale di macchina
MOGNO DANTE – per gli Impiegati e Macchinisti
BURO LUIGI – per i Fuochisti
ZAMBON GIUSEPPE – per i fuochisti
FIOROTTO PIETRO – per i manovali
Officina del Dep. Locomotive
PARTEL ENRICO – per gli Operai
CASON ALDO – per operai e manovali
Squadra Rialzo
PASQUALATO BRUNO – per tutti
Stazione C.[entrale] = S.[anti] Quaranta = Scalo Merci
BISETTO TULLIO – per i Capistazione - Capi gestione - Impiegati - G.Merci
MAGNABOSCO SILVIO – per i deviatori e manovratori
SCROCCARO MARIO – per i manovali
GIURIATI GINO – per i manovali                                 //
Mensa
DEFEND GIORGIO
3) FRONTE GIOVENTU’
DA CORTE MIRTO
Personale Viaggiante
CONTI ALDO – per i Capi treni e Conduttori P.li
DORIGHET ANGELO – per i conduttori e frenatori
ZULIAN DEMETRIO – per i manovali ai freni
GIACOMETTI SEVERINO – per i    “ “
MEZZOMO ARTURO – per i manovali
I.E.S.
BRESSAN ALESSANDRO – per tutto il personale
Lavori
TREVISAN IDO – per i cantonieri di Treviso C. e S. Quaranta
ALDIGHIERI EUGENIO – per i cantonieri dello Scalo
MINETTO GIUSEPPE – per i cantonieri oltre Treviso fino Marocco
4) CASSIERE DELLA SEZIONE – MARCER MAINARDO
5) COMMISSIONE DI CONTROLLO
CARRARO ANGELO e  PAVAN ARMANDO per le Stazioni di Treviso C. - S. Quaranta e Scalo Merci
ZORZETTO CARLO [e] PERRI BRUNO per il personale di macchina e l’officina
FAGRO GARIBALDI per il Personale Viaggiante
CASAGRANDE SEVERO per la Squadra Rialzo
6) RITIRO STAMPA E CONTATTI CON LA FEDERAZIONE PROV.LE
BACCHIN GIULIO
IL SEGRETARIO DELLA SEZIONE
TREVISO 6 agosto 1945 //






Cartella per il contributo economico alla divisione garibaldina operante sul Cansiglio e intitolata
all'antifascista comunista bolognese Nino Nanetti/Nannetti (1906-1937).
Serie d - n. 01920, non utilizzata - Allegato E 3 della relazione di Angelo Decima
sui ferrovieri comunisti della stazione di Treviso nella Resistenza.




SINDACATO FERROVIERI ITALIANI  = TREVISO
Relazione sul congresso tenuto a Bologna il 15 – 16 e 17 luglio 1945
COMPAGNI,
Ugo Marchesi (1920-2014),
sindacalista ed esponente del PCI
di Treviso, nella foto di presentazione
dei candidati comunisti alle elezioni
amministrative del 1946.
(Il Lavoratore, 23.3.1946). 

Marchesi risultò terzo 
degli eletti con 5375 voti, dopo
 il sindaco uscente Vittorio Ghidetti 
Giovanni Biron, precedendo Cirillo Boccaliero, 
Nicola Paoli, Antonio Bonaldo e Guido Benvenuto.
(Il Gazzettino, 3 aprile 1946).
io so che in questo ristretto spazio che ci accoglie, voi sentite un vuoto, sentite la mancanza di qualcuno, un vuoto che non è facile colmare, ma ben altra voce, ben altra parola attendevate che la mia: quella del compagno Marchesi [1]. Ma egli tornerà fra noi. Noi sentiremo ancora la sua voce squillante di giovinezza, la sua parola ispirata e persuasiva, la parola di questo nuovo legionario del popolo.
Egli tornerà fra noi perché lo vogliamo, perché la sua opera è necessaria per il compimento della nostra grande causa.
Noi durante questa sua incresciosa forzata assenza, gli esprimiamo tutto il nostro rammarico e tutto il nostro spirito di solidarietà, nella piena fiducia che egli riprenda presto il suo posto di battaglia nella lotta sindacale.
Compagni,
dobbiamo premettere anzitutto che questo primo Congresso indetto  a Bologna in seno ai Rappresentanti dell’Alta Italia in unione a quelli del Comitato Centrale, ha avuto lo scopo principale di far rinascere il vecchio Sindacato Ferrovieri nella nuova luce della Liberazione, di proseguire la lotta di classe nel nuovo clima di libertà, abbandonando in parte certi vecchi sistemi statici, per avviarli su una linea progressista secondo le esigenze dei tempi e della evoluzione sociale della classe lavoratrice.
Di tanto ne è prova l’adesione completa data dal SFI alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro, che pone i ferrovieri nello stesso piano di eguaglianza degli altri lavoratori, li unisce e li affratella in una sola volontà [2]. Per addivenire a questo era necessario affidare a uomini nuovi, usciti dalle aspre lotte sostenute durante il periodo cospirativo e d’azione, la dirigenza di questa nostra vasta organizzazione, uomini che con maggior larghezza di vedute e con unità d’intenti, potessero meglio comprendere e seguire le aspirazioni dei ferrovieri – o per essere più precisi – del popolo, oggi riuniti sotto l’ancor agitato vessillo della giustizia e della libertà.
Così è avvenuto che i veterani del Sindacato, cui vennero resi tutti gli onori, facessero le consegne ai nuovi dirigenti per la continuazione delle gloriose tradizioni della nostra istituzione, risorta negli albori dalla nuova Italia rivoluzionaria, nella nuova Italia, tutta del popolo, tutta per il popolo e per i lavoratori.

I Rappresentanti convenuti nel numero di circa 250 nel Teatro Comunale di Bologna alle ore 9.30 del 15 corr. mese – malgrado il lungo e faticoso viaggio – apparivano tutti bene arrivati all’improbo lavoro che li attendeva. Fra essi spiccava pure l’elemento giovane, quei giovani ai quali, sotto la saggia ed esperta guida degli anziani, sarà in un non tanto lontano domani affidata la sorte delle nuove generazioni in marcia sulla via del progresso e dalla libertà.


La sala del teatro comunale di Bologna
in un  recente francobollo.
(Dal sito Arte e Arti, Associazione Culturale)
Il teatro comunale di Bologna in una foto d'epoca.
(Dal sito Arte e Arti  - Associazione culturale)














Ritornando sull’argomento del convegno - devasi far notare che al Congresso era vivamente atteso il Ministro dei trasporti, [Ugo] La Malfa. L’attesa era giustificata per le dichiarazioni che avrebbe fatto nei nostri riguardi. Però si venne avvertiti che la littorina su cui viaggiava aveva tre ore di ritardo, per cui in congressisti, impazienti di iniziare i lavori, decidevano  //
di aprire il congresso malgrado la di lui assenza.
Allora prese la parola iniziale il Segretario della Camera del Lavoro di Milano, macch. [Giuseppe] ALBERGANTI, il quale con breve quanto efficace discorso concludeva affermando che tutti i ferrovieri si sarebbero prestati per la ricostruzione delle nostre martoriate ferrovie purchè il capitalismo getti sul tappeto della ricostruzione tutto il sua capitale per lenire i disagi dei lavoratori.
Giunse poi di passaggio il ministro dei Lavori Pubblici [Giuseppe] ROMITA (socialista) che prese la parola, confermando nel suo conciso, ma significativo discorso, quanto detto dall’oratore precedente e dicendo pure che come i capitalisti avevano servito per la causa della guerra, traendone illeciti profitti, ora i loro capitali dovranno essere vincolati e asserviti alla grande opera di ricostruzione, per la causa del popolo. Il discorso venne accolto da entusiastiche ovazioni e vivissimi applausi.
Alle 10.30 giungeva il ministro dei Trasporti LA MALFA che si scusava presso l’assemblea per l’involontario ritardo. Quindi il Ministro stesso si pronunciò dicendo che nel fare il percorso da Roma a Bologna, aveva potuto constatare in quali disastrose condizioni si trovavano le linee ferroviarie e le stazioni e che dati i danni enormi causati dalla guerra, non rimaneva che sperare negli aiuti degli Alleati.
Il rag. Ugo La Malfa. Foto usata per l'iscrizione
     a Ca' Foscari VE nel 1920-21. (Sole24 ore)
Egli continuò dicendo che era pure conscio delle disagiate condizioni economiche dei ferrovieri, che pertanto venivano bensì concessi gli aumenti di stipendio dal 1° maggio c.a. (pagabili dal 1° agosto), ma che per non aumentare maggiormente l’inflazione monetaria, bisognava evitare di stampare ancora della carta e quindi non si potevano nutrire speranze per la concessione del premio di liberazione (tale dichiarazione veniva accolta da mormorii).
Aggiunse poi che sarebbe stato aumentato il prezzo del pane. Tale dichiarazione venne accolta da mormorii, lasciando un senso di freddezza nell’assemblea. Vi facciamo però presente che nelle successive riunioni dei congressisti, discussa la faccenda, vennero respinte le dichiarazioni del Ministro, deliberando che tutte le esigenze economiche dei ferrovieri saranno fatte rispettare dal Governo.
La presidenza del Congresso dichiarava poi chiusa la seduta per rinviarla al lunedì 16.

Il Congresso che in definitiva venne tenuto in due giorni (perché la domenica era soltanto inaugurale) aveva come scopo essenziale una presa di contatto per tutti i Rappresentanti dell’Alta Italia e del Comitato Centrale, e pertanto il breve tempo concesso non si prestava per lunghe discussioni di carattere particolare.
Gli argomenti messi in discussione e preparati antecedentemente al Congresso erano:
1)  criteri generali sul funzionamento delle Sezioni del Nord;
2)  norme per le elezioni dei Segretari delle Commissioni di categoria;
3)  collegamenti col Comitato Centrale di Roma;
4)  data approssimativa della convocazione del congresso Nazionale del SFI;
5)  rapporti con gli altri organismi nazionali e locali, politici e sindacali;
6)  trattazione dei problemi morali ed economici durante la gestione provvisoria;
7)  Provvida, Dopolavoro Ferrov., Cassa Naz.le Ferrov., Sanitaria, Case ferrovieri  //

Dati i molti argomenti e il poco tempo concesso per discuterli il Congresso dovette limitare i suoi lavori a cose di carattere generale, rimandando la trattazione degli altri argomenti parte in sede del Comitato Centrale e parte al Congresso Nazionale che sarà indetto entro quest’anno, dove Nord e Sud si collegheranno per stabilire le basi granitiche del nostro Sindacato con un nuovo Statuto ispirato alle attuali necessità e dalla nostra evoluzione sindacale.
Riferiremo ora in breve sui vari problemi trattati al Congresso e sulle informazioni avute in merito a taluni provvedimenti.

Provvedimenti a carattere economico

Abbiamo avuto ora assicurazione che la richiesta di estendere il premio di maggior produzione al rimanente personale che lavora con altra retribuzione, sarà accolta per il personale di stazione, di linea addetto ai depositi locomotive e dai dep. del personale viaggiante nonché al personale tecnico.
Inoltre sarà aumentata la paga base oraria per la liquidazione dei cottimi al personale operaio e di manovalanza.
Al personale dei treni saranno aumentate le competenze accessorie con gli stessi criteri adottati per il personale di macchina.
È in corso la disposizione per adeguare l’indennità di trasferta al costo della vita.
È stato chiesto che fino a quando non sarà approvata la legge sulle pensioni non si dovrà procedere ad esoneri del personale.
È stato poi convenuto che vengano organizzati degli spacci aziendali di calzature, scarpe, tessuti, pesce, ecc.

Provvida [3]

«La Provvida sulle Rotaie era presente, nel
dopoguerra, con alcuni spacci posti in grandi scali.
Questi carri venivano usati anche per
rifornire le piccole stazioni».
(
Pagina FB della Fondazione FS Italiane, Museo di Pietrarsa).
È stato pure esaminato il problema della trasformazione della Provvida in Cooperativa; il compito non si presenta facile perché occorre provocare la concessione di fondi da parte dello Stato, ma dato che per qualche città l’esperimento è già in atto, riteniamo che anche da noi, superate le difficoltà del momento il progetto trovi la sua piena effettuazione.
Così saranno evitati gli sperperi degli utili annuali che ne derivavano dall’azienda, che l'insaziabile idra fascista (il primo [in primis] Mussolini che nell’esercizio 1942-43 ne intascava 8 milioni e poi le gerarchie ferroviarie) per essere devoluti a favore degli associati.
In proposito viene deliberato che qualora l’Amministrazione non avesse tale comprensione e cioè non volesse assolutamente venire in aiuto, noi saremo costretti nostro malgrado, ad agire, imponendoci con l’unico mezzo a nostra disposizione: la forza della massa lavoratrice.

Case economiche ferrovieri

Altro problema urgentissimo ed assillante, specie per noi trevigiani che sentiamo maggiormente il peso della guerra, è quello delle abitazioni. È’ intenzione del SFI di svolgere tutta la sua opera, la massima attività, perché tutti i ferrovieri possano avere una casa decente e comoda.
Poiché questa è un’opera di ricostruzione immensa, essa sarà a suo tempo affrontata con l’intervento dello Stato ed impiegando tutti i mezzi necessari allo scopo. Sono state fatte pressioni in questo senso presso il Ministero delle Finanze per le riparazioni e ricostruzioni di case e ne viene garantito fin d’ora il massimo interessamento da parte dei membri del  //
Comitato Centrale. Per ora per non dar luogo a delle abusive od illecite assegnazioni delle case economiche, si è convenuto che il Sindacato locale intervenga con un suo Rappresentante presso la Commissione Compartimentale addetta all’assegnazione degli alloggi.
È stato pure stabilito che nelle dette assegnazioni debbano avere la precedenza gli agenti che hanno l’obbligo della reperibilità e cioè personale di macchina, personale viaggiante e dirigenti in genere.

Sanitaria ed Istituto Nz.le delle Comunicazioni
È in istudio il progetto di assorbire o comunque di mettere sotto il diretto controllo del Sindacato Ferrovieri Italiani di queste due importanti istituzioni, tuttavia in attesa del trapasso e della nuova organizzazione che sarà data alle medesime, tanto la Sanitaria che l’I.N.C.P.C. dovranno continuare la loro gestione come per il passato.
È bene da notare che è serio intendimento che il SFI che tutti i ferrovieri e le loro famiglie abbiano un’assistenza medica ed ospedaliera gratuita e tutti i suoi sforzi si concentreranno per raggiungere tale scopo. Tuttavia la trattazione in dettaglio circa l’ulteriore sviluppo dei suddetti organismi sarà oggetto di particolare esame al Congresso Nazionale ad in seno al Comitato Centrale.

Infortuni

È pure nelle mete del nostro Sodalizio di indurre lo Stato a ripristinare il trattamento di infortunio come era in atto prima dell’infausto evento fascista, risolvendo in una unica soluzione, evitando in tal modo di assegnare agli infortunati le meschine rendite mensili come viene praticato ora.
Negli scopi prefissi è pure compreso quello di estendere il trattamento d’infortunio anche al personale degli uffici che in forza delle sue mansioni deve svolgere la sua opera negli impianti ferroviari (depositi, officine ecc.) e che perciò trovasi esposto ai pericoli della circolazione locomotive e dei macchinari.

Dopolavoro Ferr.

I Dopolavoro con tutte le sottosezioni sono trasformati in Circoli Ferroviari, ripristinando in tal modo la vecchia Istituzione con sani scopi ricreativi e culturali. Stabilite pertanto le norme di gestione, i profitti derivanti dalle quote saranno versati a beneficio della zona interessata.
Ad ogni modo le norme per il perfetto funzionamento dei Circoli Ferroviari saranno pure oggetto di studio da parte del Comitato Centrale.

Revisione carriere-stipendi-pensioni-sistemazione avventizi-sussidiari
e contrattisti

È stato deciso che le nomine date a quelli non iscritti PNF dopo l’8 settembre 1943 devono considerarsi valide.
I licenziamenti in massa di personale, previ accordi del SFI colla Direzione Generale, sono stati sospesi.
Per quanto riguarda gli avventizi straordinari che abbiano pochi giorni di servizio, il Comitato Centrale ha dato incarico alle Sezioni Compartimentali d’interessarsi per la loro sistemazione a ruolo.
Gli stessi pertanto dovranno indirizzare la domanda alla Sezione Compartimentale del S.F.I. per il nostro tramite.   //
È stata istituita una Commissione per la revisione delle carriere
Sarà pure provveduto alla ricostruzione delle carriere degli ex esonerati politici, riammessi in servizio.
È stato pubblicato decreto per la nomina a ruolo di tutto il personale suss. dopo un anno di servizio e ciò per interessamento del Comitato Centrale del SFI; però si avverte che non essendo stato interpretato fedelmente il pensiero espresso in merito dal Comitato Centrale è stata richiesta la revisione del decreto.
È stata pure avanzata proposta per il passaggio a stabile dei contrattisti dopo due anni di servizio e cioè assunti anteriormente all’8 settembre 1943.
È stato pure richiesto l’orario settimanale di 48 ore per tutte le categorie.
È intendimento del Sindacato di abolire gli appalti e le imprese ferroviarie in genere. Invece le cooperative di manovalanza dovranno dividere gli utili con l’appaltatore.

Varie

Sono state ripristinate le concessioni di viaggio come anteguerra; restano però limitate le concessioni serie C.
Il SFI sta [esperendo] pratiche perché sia ottenuto il pagamento delle giornate di congedo non fruite nel 1941 - 942.
Le gratificazioni annuali saranno d’ora innanzi assegnate in base allo stipendio di ciascun agente.
È stata pure richiesta la 13^ mensilità; la richiesta non è stata accolta integralmente, però essa sarà corrisposta come premio pari ai 2/3 dello stipendio di fine d’anno. Si confida che la nostra richiesta sia mantenuta dall’Amministrazione.
È stata pure richiesto un sussidio per gli agenti che dalla località di sfollamento devono rientrare in residenza.
È in corso di revisione l’indennità di caro-vita che è intendimento del Sindacato che sia unica per tutte le località. È stato pure richiesto che anche i celibi possano fruire di tale indennità loro tolta dal fascismo.
È pure richiesto l’aumento del compenso per ore di lavoro straordinario.
Il SFI sta pure interessandosi presso l’Amministrazione perchè siano elargiti con miglior criterio i sussidi per i danni di guerra.
È pure in istudio la soppressione dell’imposta di ricchezza mobile.
Gli aiuti macchinisti abilitati a macchinista con rito d’urgenza per essere promossi a macchinisti dovranno prendere parte ad apposita sezione di esame, a superamento dei quali sarà loro conferita la nomina a decorrere dalla data in cui furono utilizzati con il rito d’urgenza.

Epurazioni

Altro problema importantissimo che è stato trattato al Congresso e che diede luogo alle più animate discussioni che si protrassero per parecchie ore fu quello dell’epurazione [4].
In questa spinosa faccenda si convenne che in via di massima le cariche sindacali dei rappresentanti in seno al Comitato Centrale di Roma non devono essere affidate ad agenti che abbiano avuto dei compromessi col PNF e che preferibilmente, rispondendo alla competenza tecnico – amministrativa, siano affidate a dei “puri” e cioè ai non rei iscritti al PNF. Ciò in armonia all’art. 95 dello Statuto della Conf. Gen. del lavoro alla quale come anzi accennato si è data piena adesione.  //
In quest’occasione venne pure dichiarato che tutti coloro che non erano iscritti al PNF e che in questo difficile e delicato momento non prestano la loro opera per l’epurazione si devono considerare peggiori dei fascisti stessi.
Vi facciamo pure presente che in proposito il Presidente del Congresso (il demo-cristiano CAPUCCI) garantiva che l’epurazione avrebbe avuto senz’altro corso e che la stessa sarà iniziata dall’alto e per primo dalla dinastia. [“dalla dinastia” aggiunto a mano, al posto di Vittorio Emanuele].


La "ruota alata", simbolo del Sindacato Ferrovieri Italiani della CGIL, S.F.I. -
Bassorilievo nella lapide in memoria dei ferrovieri di Treviso caduti
nella Seconda guerra mondiale sulla parete nord della stazione centrale.
La scopertura della lapide avvenne il 20 ottobre 1946 alla presenza dei tre deputati trevigiani alla Costituente
(Antonio Ferrarese, DC; Vittorio Ghidetti, PCI; Antonio Costantini, PSI).
Oratore: il segretario del Sindacato Ferrovieri di Treviso Ugo Marchesi.

Da questo o compagni, potete dedurre che i lavori del Congresso limitati a soli due giorni sono stati quanto mai intensi. Né il caldo asfissiante, né l’afa opprimente, nella sala della Conf. Gen. del Lavoro distolsero menomamente i congressisti dalla loro attività.
Le discussioni più contrastanti, spinte talvolta fino all’estremo dagli oratori più animati, vennero fuse in una perfetta armonia di intenti attraverso una libera votazione, attraverso i saggi consigli della presidenza, che cercò di temprare e moderare ogni senso di troppa espansiva passione istradando i congressisti sulla via diritta negli interessi e nelle alte finalità del nostro Sindacato.
Da 23 anni non si udiva più la voce dei nostri sindacalisti e dopo così lungo periodo di oppressione e tirannide fascista, uomini vecchi e nuovi si ritrovavano per afferrare il timone della grande nave, quella dei lavoratori del braccio e della mente, per guidarli al porto sicuro: quello della libertà, dell’eguaglianza, della fratellanza e soprattutto fratellanza nella giustizia sociale.
Compagni, esultiamo per questo progresso raggiunto dai lavoratori che finalmente li unisce in una massa compatta ed invincibile.


Note

[1] Ugo Marchesi (Magione PG, 1920 - Treviso, 2014) era figlio del ferroviere Osvaldo che abbiamo visto tra i quadri della sezione dei ferrovieri comunisti della stazione trevigiana. Conseguito il diploma di maturità classica al liceo Canova di Treviso, nel 1940 vinse un concorso come segretario amministrativo delle FF.SS.
Dopo la liberazione fu segretario del Sindacato Ferrovieri Italiani di Treviso e membro del direttivo della CGIL. Uomo di punta del PCI trevigiano fu consigliere comunale e provinciale. Dal 1958 al 1968 fu deputato. Una sua interessante nota autobiografica sul periodo a cavallo della Liberazione si trova in "Prima che scenda il silenzio... ", pp. 136-143.
Verso la metà di luglio del 1945 venne arrestato dalla polizia alleata per "possesso illegale di armi e munizioni" assieme a Elvio Braggion, Bruno Galiazzo e Giovanni Granziero. I quattro - difesi dagli avvocati Mario Nordio e Dalla Rosa - furono processati dal "Tribunale locale alleato". Di essi, i primi tre furono assolti perché appartenenti alla Polizia Ferroviaria, mentre Marchesi fu condannato a quindici mesi di carcere, di cui dodici sospesi per la sua buona condotta. (Corriere Veneto, 17 luglio 1945).
[2] Il congresso di Bologna del Sindacato Ferrovieri Italiani, luglio 1945, sancì «il definitivo controllo della categoria da parte dei comunisti» e l’adesione dello SFI alla CGIL. (Recensione Sissco a “La libertà sulle rotaie. Tramvieri e ferrovieri a Milano dal fascismo alla Resistenza”, di Cristina Palmieri, Unicopli, 2011 - Sito consultato il 5 maggio 2018).
[3] «"La Provvida" era l'antica cooperativa dei Ferrovieri, vendeva generi di ogni tipo, cibo, bevande, articoli per la pulizia, ecc. / "La Provvida sulle Rotaie" era presente, nel dopo guerra, con alcuni spacci posti in grandi scali. Questi carri venivano usati anche per rifornire le piccole stazioni». Pagina Facebook della Fondazione FS Italiane, Museo di Pietrarsa. (Visitata il 7 maggio 2018).
[4] L'epurazione fu un'altra delle grandi speranze disattese della Resistenza. Vista la sostanziale impossibilità di colpire nel settore privato, dove "i soliti camaleonti ... dopo aver fatto affari coi tedeschi ora li fanno con inglesi" l'epurazione si rivolge soprattutto nel settore pubblico.
Ma sarà «un’epurazione “più che altro invocata, pretesa, reclamata a parole. Escluse quelle anonime, quasi tutte cestinate, le denunce pervenute alla Commissione di Epurazione risultavano essere 4 o 5. [...] Il desiderio di una veloce ed equa epurazione, sulla quale moralmente ricucire le trame di una nuova convivenza sociale che si era smarrita durante la bufera della guerra civile, tramontò presto. Riemergevano sottili complicità, vincoli di solidarietà tra fascisti e antifascisti: tutti avevano "un fascista nel cuore" dichiarò, con disarmante franchezza, il rappresentante del Partito Socialista durante una riunione del CLNP clandestino nella primavera del 1945». (Marco Borghi, Dopo la guerra … , p. 41).
Questo spiega la durezza dei termini usati durante il Congresso dei ferrovieri: «tutti coloro che non erano iscritti al PNF e che in questo difficile e delicato momento non prestano la loro opera per l’epurazione si devono considerare peggiori dei fascisti stessi».




Manifesto a stampa dei ferrovieri comunisti della stazione di Treviso (9 maggio 1945)





Sezione Ferrovieri della stazione di Treviso del Partito Comunista Italiano. Manifesto
datato 9 maggio 1945, parte iniziale. (Allegato alla relazione di Angelo Decima) 

Trascrizione

PARTITO  COMUNISTA  ITALIANO
SEZIONE FERROVIERI - TREVISO
                
Compagni Ferrovieri
Dopo lunghi anni di dura lotta clandestina, culminata nella vittoriosa azione partigiana,
il Partito Comunista — rappresentante della classe proletaria e lavoratrice — ha
fatto conoscere a tutti gli italiani, col sacrificio e l’eroismo dei suoi migliori figli, quale
sia stato il contributo di sangue versato per la liberazione dal giogo nazi-fascista.
In questo momento di tripudio popolare per la conquistata libertà, dopo venticinque anni
di oppressione, il nostro pensiero commosso deve rivolgere un saluto ai prodi
combattenti della libertà, agli eroi caduti nel combattimento ed agli innumerevoli
martiri massacrati dalla barbarie nazi-fascista, che con il loro sangue hanno salvato e
redento la nostra Patria.
Ed a Voi, Compagni Ferrovieri, che avete combattuto tra le file dei Volontari della Libertà
o silenziosamente col sabotaggio e con ogni altro mezzo il lavoro dell’invasore, vada il
nostro plauso ed il nostro profondo cordoglio per coloro che hanno dato la loro vita per
la causa.
Compagni Ferrovieri
Una nuova Era di libertà sorge! Le vittoriose armate degli Alleati ed il glorioso esercito
dei lavoratori Sovietici hanno abbattuto per sempre l’infausto imperialismo teutonico,
che per una assurda teoria razzista —  deificata da dei pseudo filosofi pazzoidi —
doveva portare per un millennio, nella più inumana schiavitù l’intero popolo europeo.
Ora che abbiamo conquistata la Libertà, dobbiamo saperla mantenere! La nostra forza è
il lavoro. Noi dobbiamo accingerci con entusiasmo all’opera di ricostruzione di questa
nostra martoriata Italia che la criminale politica del fascismo ci ha lasciato in eredità.
L’angosciosa gravità della situazione c’impone gravissimi problemi che il Partito
Comunista, in unione col Partito Socialista, vogliono risolvere con la partecipazione attiva
e per iniziativa delle masse lavoratrici, le quali devono dimostrare di saper affrontare da
sole, senza l’intervento di profittatori o speculatori, la gigantesca opera di ricostruzione.
Il Partito Comunista nel suo programma chiede, innanzitutto, di lavorare per la rinascita
della nostra Patria. Questa è la grande forza che manterrà la nostra idea all’avanguardia
di tutti i Partiti.
Qualcuno di Voi, specie nei giovani, si sarà fatta questa domanda: «Ma che cos’è
questo Partito Comunista Italiano?»
La biliosa verbosità della propaganda fascista ha gettato il fango e le più incredibili
infamie sul Comunismo, “L’Idra Bolscevica”, “il sanguinario Dittatore rosso” ed
altre turpitudini del genere, erano gli spaventapasseri che gli immondi gazzettieri in
camicia funebre usavano per ingannare il nostro popolo.
In verità, qualcuno resterà ancora dubbioso di questa “bestia nera” e stenterà, timoroso
e quasi incredulo, di allontanare dal suo cervello quei residui di menzogne assorbite da
un ventennio di velenosa propaganda.
Sebbene tutto sia stato sconfessato dai fatti bisogna sfatare, una volta per sempre, le assurde
e ridicole calunnie diffuse dal nazi-fascismo. È necessario mostrarvi la verità.
Chi è, che cosa vuole il Comunismo?
Il Partito Comunista Italiano è il grande partito di tutto il popolo lavoratore che
partecipa nella vita del Paese con un’attività positiva e costruttiva per risolvere il
secolare problema dell’emancipazione del lavoro nel quadro della nostra vita e
libertà nazionale, facendo proprie tutte le tradizioni di una democrazia popolare
progressiva, quale è nelle aspirazioni della grande maggioranza degli Italiani.
Con la democrazia popolare progressiva il Partito Comunista intende distruggere le
fortezze della plutocrazia industriale e bancaria e creare nell’Italia un regime, libero,
democratico e repubblicano nel quale il popolo sia messo nelle condizioni di governarsi da
sé e possa prendere quella strada che riterrà conveniente alle proprie aspirazioni ed ai
propri destini.
Dalla Costituzione (Legge fondamentale) dell’Unione Sovietica  — il paese della
libertà, della vera democrazia e del Socialismo, dal quale è venuto il grande esempio
della lotta per la difesa della Patria, dell’organizzazione e della redenzione del proletariato —
Vi riassumiamo alcuni punti più salienti:
1)     Accrescimento della ricchezza sociale, incessante miglioramento del livello materiale
e culturale dei lavoratori.
2)     Il lavoro è dovere di ogni cittadino idoneo al lavoro, secondo i principi: “CHI NON
LAVORA NON MANGIA” e “CIASCUNO DEVE DARE SECONDO LE PROPRIE
CAPACITÀ, A CIASCUNO DEVE ESSERE DATO SECONDO IL SUO LAVORO”.
3)     I tribunali del popolo vengono eletti dai cittadini.
4)     I cittadini hanno diritto ad una occupazione garantita con un compenso
corrispondente alla quantità e qualità del lavoro.
5)     La giornata di lavoro è di sette ore. Riposo settimanale e congedi annuali.
A disposizione dei lavoratori vi è un’ampia rete di sanatori, di case di riposo e di circoli ricreativi. Diritto all’assistenza materiale nella vecchiaia e parimenti in caso di malattia e
di perdita di capacità lavorativa. Assistenza medica gratuita con la concessione in uso
ai lavoratori di un’ampia rete di stazioni di cura.
6)     Diritto alla istruzione gratuita compresa l’istruzione superiore o tecnica, agronomica,
produttiva.
7)     La donna gode gli stessi diritti dell’uomo in tutti campi della vita, compreso quello
del voto.
8)     Protezione dell’istituto della famiglia e la patria posdestà. Tutela statale degl’interessi
della famiglia con l’istituzione per la donna nel periodo della gravidanza, di congedi e
con l’organizzazione di un’ampia rete di case di maternità e di nidi d’infanzia.
La legge punisce i delitti contro la sanità e l’integrità della famiglia.
9)    Assoluta libertà di coscienza. La Chiesa è separata dallo Stato e la scuola dalla Chiesa.
La libertà di professare culti religiosi o di essere senza religione è riconosciuta a tutti i cittadini.
10)   È garantita ai cittadini la libertà di parola, la libertà di stampa, la libertà di associazione
e di riunione, la libertà di corteo e di dimostrazione nelle strade, il diritto di libere elezioni
a suffragio universale.
11)   La difesa della Patria è un obbligo sacro per ogni cittadino ed il tradimento della
Patria viene condannato come un misfatto atrocissimo.
12) Viene riconosciuta la piccola proprietà individuale dei cittadini artigiani; viene
pure garantita la proprietà individuale dei cittadini sul reddito del proprio lavoro e
sui risparmi, sulle case di abitazione e sui beni domestici ausiliari, come altresì sugli
oggetti in uso e comodità personali. La legge tutela inoltre il diritto di successione ereditaria
su tutti i beni di proprietà individuale.
Compagni Ferrovieri
Il Partito Comunista è il Partito dell’ERA NUOVA, il partito dell’unione fraterna di tutte
le classi lavoratrici per l’affrancamento dalla schiavitù dello sfruttamento dell’uomo da parte
dell’uomo.
Il Partito Comunista si presenta a Voi come un partito nazionale, un partito dell’ordine e
non distruttore della Patria, della Famiglia e tanto meno negatore della Religione, come le
forze reazionarie fasciste, alimentate dal capitalismo aggiogatore, volevano dimostrare
al popolo!
COMPAGNI FERROVIERI, UNITEVI!
MORTE AL FASCISMO, LIBERTÀ AI POPOLI!
W L’ITALIA LIBERA!
Treviso, 9 Maggio 1945
Sezione Ferrovieri di Treviso del Partito Comunista Italiano




NdC

Trascrizione integrale. Il segno // indica il cambio pagina. Tra parentesi quadre: intervento del curatore. Colore rosso nel testo: intervento del curatore.

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